sabato 18 maggio 2019

RISCALDAMENTO GLOBALE E CAMBIAMENTI CLIMATICI DA GAS SERRA.
Di Franco Puglia
L'opinione largamente prevalente, consolidata negli anni a livello internazionale, è che l'impiego di combustibili fossili da parte dell'umanità sia responsabile del calore in eccesso prodotto ed immagazzinato da uno dei prodotti di combustione, che si accumula in atmosfera: l'anidride carbonica, la CO2. Insomma le bollicine delle nostre comuni bibite gasate sarebbero le responsabili di un disastro globale annunciato. 
NON E' VERO ! Ma su questo FALSO sono state basate le politiche delle case automobilistiche europee, e non solo, con le motorizzazioni EUROx (0...6) volte a ridurre la produzione di CO2 dei motori a parità di potenza meccanica erogata. E non dimentichiamo le limitazioni industriali alla produzione di CO2 con il pagamento di una “carbon tax” quando si eccedono le quote assegnate. Ecc, ecc. 
Che in media il pianeta sia più caldo è sensazione diffusa, probabilmente fondata. 
In certe aree del pianeta è certamente vero : la prova è in quel poco che resta dei ghiacciai alpini. Che i fenomeni climatici siano sempre più devastanti, anche, ma non abbiamo una memoria storica che ci permetta di affermare che le cose, oggi, siano molto diverse da un passato non vissuto. Le ragioni VERE non sono note, perchè il clima è un fenomeno molto complesso, con innumerevoli variabili. I climatologi hanno individuato un solo responsabile nella CO2, facendo credere alla gente comune che il problema del surriscaldamento planetario abbia una soluzione umana. Su quali basi ? 
Questi studiosi hanno formulato dei modelli climatici del pianeta, fondati sulle leggi fisiche che governano la trasmissione di radiazione solare verso il pianeta e dal pianeta verso lo spazio. Questi modelli ragionano sulle caratteristiche dei gas atmosferici in rapporto alla loro capacità di assorbire, riflettere o trasmettere radiazione solare, a diverse lunghezze d'onda, ricordando che la radiazione solare (luce bianca) contiene tutte le frequenze, dall'infrarosso all'ultravioletto, secondo lunghezze d'onda decrescenti.
I modelli trascurano la trasmissione di calore all'interno dell'atmosfera, e tra atmosfera ed oceani più terre emerse, per conduzione diretta (contatto) e convezione (lo spostamento delle masse d'aria e di vapore). I modelli di base immaginano un pianeta circondato da strati statici di atmosfera che si comportano in maniera diversa in funzione della composizione chimica, dell'altitudine e delle lunghezze d'onda dell'energia che li investe. Ricordiamo che il 99% dell'atmosfera è costituito da Azoto ed Ossigeno, mentre nel restante 1% trovano posto la CO2 (0,04%) ed altri gas. 
I modelli immaginano che l'atmosfera sia quasi trasparente nei confronti della radiazione solare, che in effetti ci raggiunge intensamente al suolo, in assenza di nubi, ma non è completamente trasparente. Infatti i cieli sereni sono azzurri, non neri, perché la nostra atmosfera riflette verso il basso luce azzurra, cioè nel campo delle lunghezze d'onda corta. 
Secondo i modelli, la presenza di CO2 in atmosfera, in particolare nella troposfera, quella a noi più vicina, rende la volta celeste opaca alla radiazione ad onda lunga, infrarossa, trasmesso verso l'alto dagli oceani e dalle terre emerse, alla loro normale temperatura. 
Quindi la bassa atmosfera assorbirebbe questo calore, che verrebbe catturato, impedendogli di sfuggire verso lo spazio nelle ore notturne, ritrasmettendolo verso terra. Di qui l'effetto serra.
Ora, la CO2, come tutti i gas, assorbe le radiazioni solari di più o di meno in funzione della loro lunghezza d'onda. Significa che ogni gas presenta una sua specifica curva di assorbimento di radiazione in funzione della lunghezza d'onda. La CO2 assorbe, e ritrasmette più intensamente la radiazione alla lunghezza d'onda di 15 micron, ma anche attorno a 10 micron, seppure molto meno. 
Questi studi affermano che questa lunghezza d'onda è ideale per assorbire il calore trasmesso verso l'alto a livello del suolo, ma non è vero, perché a questa lunghezza d'onda corrisponde una temperatura della superfice emittente attorno a -90°C ! 
A quella di circa 10 micron corrispondono invece temperature normali per la superfice terrestre, però non si tratta di una zona con assorbimento particolarmente intenso.
Gli studi scelgono inoltre di ignorare che l'aria, al 99% composta da azoto ed ossigeno, si scalda, o si raffredda anche parecchio, a livello del suolo, come ciascuno di noi ben sa. 
La cessione di calore all'interno della bassa atmosfera è determinata in prevalenza dai movimenti delle masse d'aria e di vapore (nubi), cosa di cui tutti abbiamo esperienza diretta. 
La CO2 è irrilevante all'interno di questi fenomeni, perché presente in quantità minima, senza avere caratteristiche così profondamente diverse da azoto ed ossigeno tali da determinare effetti di rilievo.
Ma gli studiosi se ne infischiano, tutti presi dai loro modelli termodinamici, che ignorano i movimenti delle masse d'aria e degli oceani, le attività vulcaniche terrestri e sottomarine, le pur molto contenute variazioni dell'attività solare, e magari anche il calore antropico, ma il calore, non la CO2 ! E non dimentichiamo che qualsiasi forma di energia prodotta a terra, comunque prodotta, anche senza bruciare combustibile, si trasforma interamente in calore alla fine dei suoi processi di utilizzo. E sul pianeta abbiamo triplicato i consumatori di energia, oggi più di 7,5 miliardi !
E gli studiosi trascurano la STORIA geologica della terra, la quale ci mostra, sulla base dei dati sui carotaggi raccolti nel corso di decenni, all'interno dei ghiacci e delle terre emerse, come il pianeta abbia attraversato una serie di grandi e piccoli cicli di riscaldamento e raffreddamento, con ere glaciali grandi e piccole, con oscillazioni della durata di circa 1000 anni, e cicli più piccoli di circa 60 anni, determinati da cause per ora imprecisate, su cui sono in corso degli studi fondati sulle influenze dei corpi celesti che ci circondano. 
Il TEOREMA dei gas serra e dei cambiamenti climatici di origine antropica, determinati dall'impiego dei combustibili,  è però fonte di reddito per tutti gli studiosi che se ne sono occupati, che ricevono sovvenzioni per i loro studi e pubblicazioni, ma anche per quanti producono sistemi alternativi di produzione di energia elettrica, con incentivi di Stato, piuttosto che automezzi di nuova concezione progettati per soddisfare le nuove esigenze di mobilità ideologicamente predeterminate. Si parla, ad oggi, di un giro di interessi dell'ordine dei 400 miliardi di $ annui.
Il TEOREMA della CO2 va sbugiardato senza pietà, anche se questo non deve significare un ritorno indiscriminato all'impiego dei combustibili fossili che, questo non va dimenticato, producono anche emissioni nocive, che vanno abbattute in misura crescente, senza con questo rinunciare al modello sociale basato sulla disponibilià di energia che sta alla base della nostra civiltà.
Ing. Franco Puglia – Milano, 16 maggio 2019