PROGRESSISTI?
Avverrà mai che si abbandoni una visione ingenua e manichea della società e della politica, per cui la destra ed il padronato sarebbero naturalmente "conservatori", mentre le forze popolari, democratiche e genericamente di sinistra, sarebbero naturalmente "progressiste"?. E anche avverrà mai che si abbandoni una fede nella storia come apportatrice di avanzamento sociale, culturale, civile e politico, riconoscendo che si tratta di una reliquia dell’evoluzionismo ottocentesco combinato con un concetto positivistico di progresso scientifico e tecnologico?. È così che si arriva al cortocircuito quando si considera che i movimenti populisti, che lottano contro i “progressi” regalatici dal capitalismo finanziarizzato e globalizzato, hanno programmi che un tempo sarebbero stati considerati senza esitazioni di sinistra. Ecco perché definirsi "progressisti" rischia di trascinare con sé nella tomba la parola "sinistra".