giovedì 22 gennaio 2015


RIUSCIRE A DIALOGARE



FILOSOFIA DEL DIALOGO. Dialogare non significa aprire e muovere la bocca, ripetendo sempre la stessa tesi, ma ascoltare davvero l'altro ed essere pronti in qualunque momento a modificare la propria tesi, se quello che ci dice l'interlocutore ci convince. Riuscire a fare questo è assai difficile, ed è il risultato di un lungo percorso ed esercizio.
  • Paolo Bolzani Stamperò e farò quadretto da tenere sempre davanti agli occhi mentre scrivo. La prevalenza, difficile cambiare, è : io ho ragione, e ( pensando: tu cretino) perché non ti convinci.
  • Grazia Martinez Lungo percorso ed esercizio per essere pronti all'ascolto e riflettere sulle proprie certezze? Comunque è difficile ma possibile; come si avvia questo percorso?

  • Paolo Bolzani Si incomincia, per me, con una semplice domanda, a fronte delle argomentazioni del proprio interlocutore: " cosa c'è di condivisibile che io posso utilizzare per arricchire o modificare quello che io sto pensando".
  • Paolo Bolzani Per fare un riferimento al pensiero scientifico, penso al concetto popperiano e dico: la mia "verità" è "falsificabile" e pertanto il mio interlocutore mi aiuta a sviluppare un livello di "verità " più elevato.
  • Grazia Riggi Ascoltare l'altro è in caso modificare la propria tesi è un bellissimo concetto . Penso che avere una buona opinione e stima di sé lo può fare , non teme confronti per cui aperti a gli altri.
  • Gianfranco Giudice I presupposti di tale indirizzo sono: la verità è un transito continuo che si costruisce nel dialogo, anzi è il dialogo stesso, ovvero la verità è nella sua essenza dialogicità, l'altro presupposto, in realtà è una conseguenza del primo,  è che non esiste verità assoluta che qualcuno o pochi possano detenere. Ma attenzione, conseguenza di tale atteggiamento non è affatto un nichilismo o un relativismo assoluto, per cui non esiste verità alcuna o tutti possono dire qualunque cosa a casaccio, senza darne conto e ragione.
  • Grazia Riggi Anche semplicemente ascoltare e importante anche se non si condivide, da una apertura diversa del pensiero
  • Gianfranco Giudice Sono d'accordo Grazia, ascoltare, e l'ascolto vero è qualcosa di complesso, da appendere, perché ascoltare non significa solo aprire le orecchie, ed ognuno di noi spesso non riesce a farlo, io per primo, però pur essendo difettosi, dobbiamo sapere che cosa sia il meglio, per avvicinarci ad esso progressivamente, come un limite all'infinito.
  • Grazia Riggi Non esiste verità assoluta è vero, dire cose a casaccio senza darne conto o ragione, credo di non essere proprio d'accordo, perché così sarebbe troppo facile offendere.

venerdì 16 gennaio 2015

IL PAPA RESTA SEMPRE IL PAPA ... NESSUNA SORPRESA CON PAPA FRANCESCO 

Notizie

   
IL PAPA RESTA SEMPRE IL PAPA. Mi meraviglio della meraviglia per le parole odierne del Papa, al di là della loro "lettera pugnace", per quanto infatti la Chiesa possa accettare il principio di laicità, la sua verità resta dal suo punto di vista una verità assoluta, metafisica. Riguardo il principio evangelico del date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio, che sarebbe il fondamento della distinzione tra religione e Stato, ricordava anni fa il filosofo Emanuele Severino ("Pensieri sul cristianesimo", 1995), che tale principio sottintende comunque che quel che è di Cesare non possa assolutamente essere contro quel che è di Dio, per cui laicità va bene, ma dal punto di vista della Chiesa esiste una verità assoluta ed indiscutibile, poi certo si possono trovare tutti gli accomodamenti possibili, e la Chiesa cattolica li ha trovati, ma non sempre e sicuramente non prima dell'epoca contemporanea, ma il principio metafisico di verità resta fuori discussione, cosa pretendiamo che il Papa della Chiesa cattolica romana non lo ricordi? Lo Stato laico non ha e non può avere una verità assoluta da proporre, ma la verità della Chiesa cattolica dal punto di vista della Chiesa stessa, è intesa e pensata come una verità assoluta e, laicità o non laicità, la Chiesa si batterà sempre non solo per proporla ma per affermarla, anche se fortunatamente oggi senza le armi, come non disdegnava nel passato. Attenzione ad illudersi troppo sul Papa che porta il nome di San Francesco, comunista e di sinistra, il Papa resta sempre il Papa, ovvio. 
  • Paolo Bolzani Sono d'accordo...il Papa è portatore della verità assoluta della Chiesa. La Chiesa convive con lo Stato solo a condizione che questo non si ponga come portatore della verità assoluta della "religione" laicista.
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  • Gianfranco Giudice Paolo ma anche con la laicità, e non solo con il laicismo, fa spesso una grande fatica a convivere, perché dal punto di vista metafisico ed ontologico la sua verità è unica.

  • Paolo Ceruti Il papa pugliatore mancava .... fuori dalle battute.... erano solo degli illusi qurlli che pensavano che potesse essere diverso....
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  • Roberto Devigili Questione di prospettive eh,bene ricordarlo,perché voi parlate di illusione solo in quanto sinistrorsi progressisti.Questo papa però delude pure gli altri,ma ogni tanto qualche cosa di giusto la dice.
  • Gianfranco Giudice Io non mi sono mai illuso, perché cerco di ragionare, e poi non sono "sinistrorso", questa parola mi fa pensare ad uno che ha gli arti storpiati, per ora ho gambe e braccia sane...
  • Paolo Bolzani Certo Gianfranco, gli apprezzamenti alle cosidette "aperture" sono venute dall'area laica/laicista (destra sinistra non ha piu' senso, sono più le scelte fatte nella rivendicazione dei "diritti"), sperando in un Papa lasco nella difesa dei principi con il suo "chi sono io per giudicare". Misericordia come un "liberi tutti" di fronte alla propria coscienza per una fede fai da te.
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  • Gianfranco Giudice Infatti Paolo la fede in Dio è una cosa seria, abissale, altro che fede fai da te...naturalmente lo dico da non credente, se non nella immanenza radicale della storia, ma proprio per questo cerco di capire di cosa si parla.
  • Paolo Ceruti Caro Devigli anche un orologio rotto due volte la giorno segna l'ora giusta. Battuta a parte se il Papa dice o propone qualcosa di giusto non va respinto a priori mi pare ovvio ma non ci può illudere che il capo assoluto ( dogma) della chiesa cattolica esca dalla sua dimensione. Tempo addietro, molto, Pio Ix era propagandato come un papa liberale che voleva l'unità d'Italia, poi si è visto da che parte stava: contro l'unità, redassse il Sillabo e fece proclamare ( a fatica) il dogma della sua infallibilità.
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  • Paolo Bolzani Ma non sarei così ferocemente critico del Sillabo. Possiamo vedere Pio IX come antisecolarista e reazionario, ma dobbiamo considerare che si confrontava con Secolo e Rivoluzione che volevano dire annientamento della chiesa, non solo negli aspetti territoriali o di dominio legale, ma nella autonomia e nella libertà spirituale e morale. Forse una rilettura ed attualizzazione, dal punto di vista della Chiesa, del Sillabo oggi non sarebbe forse male, contro il tentativo del laicismo intransigente di forzarne una riforma, imponendole i suoi contenuti "democratici" (il matrimonio dei preti, la questione gay, l’educazione gender, lo scientismo). Per certi aspetti non è poi così diversa la spinta anticlericale di due secoli fa. Così si capisce Benedetto XVI...ma anche Papa Francesco. 
    Così capiremmo che un Papa non può accettare e adeguarsi, ad esempio, quanto alla Proposizione 80 del Sillabo:“80. Il pontefice romano può e deve riconciliarsi e farsi amico il progresso, il liberalismo e la civiltà moderna” (“80. Romanus Pontifex potest ac debet cum progressu, cum liberalismo et cum recenti civilitate sese reconciliare et componere”)
  • Paolo Ceruti Sintetizzando il 1800 sta a Pio Ix come il 2014 a Francesco I .... bella equivalenza....
  • Paolo Bolzani Non proprio. Ma aver pensato a un Papa che apriva la Chiesa alla fede fai da te, e ai preti sposati, etc. etc. vuol dire capire poco della Chiesa. E comunque è meglio per tutti, credenti e non credenti, che il Papa faccia il Papa, e non l'Eugenio Scalfari.
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  • Paolo Bolzani
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