venerdì 25 marzo 2016




DOPO OGNI ATTENTATO ....TERRORISMO CONTRO L'INTELLIGENZA
Adriano Giudici 
Dopo ogni attentato terrorista di matrice islamista su FB seguono due fasi, dopo l'iniziale smarrimento. La prima, in corso, è la presa per il culo di Salvini. Aspetto con pazienza la seconda, ovvero la presa per il culo - indiretta, ovviamente - della Fallaci.
Albertina Nessi
Adriano..il pensiero unico è davvero tragicamente debole. Con buona pace dell'armata dei social combattenti.
Gianfranco Giudice
Concordo, diciamo che Salvini scientificamente fa di tutto per preparare la sua presa per il culo...quanto alla Fallaci, pace all'anima sua. In generale diciamo che il dibattito su fb è perlopiù vero terrorismo nei confronti dell'intelligenza. 
Pietro Cazzaniga
In realtà pro e contro la Fallaci vedo già dei bei duelli... Emoticon wink
Giovanna Gastel
Tutti sapienti e sputasentenze...
Adriano Giudici
Sul punto, mi sovviene che un terzo aspetto tarda ad affacciarsi: il concetto di "sedicenti" islamisti. Forse perchè ammaestrati da passate esperienze nostrane. Chissà.
Paolo Bolzani
Ma anche "non è islam" va forte. La Fallaci mi aiuta a capire, che bisogna avere paura della resa, non della guerra. Il problema della nostra civiltà è aver perso coraggio e identità. Abbiamo talmente perso la bussola che ci vergognamo anche di dire la "nostra civiltà".
Gianfranco Giudice
Gianfranco Giudice Bisogna avere paura, anzi terrore, dell'abbandono del pensiero critico, ovvero del pensiero che distingue e separa le cose, questa è la più grande eredità dell'Occidente, di cui per esempio non fa uso chi parla di un Islam generico che mette insieme tutto e il contrario di tutto, oppure chi non analizza le radici politiche del terrore, e le riconduce a generici discorsi religiosi, allo scontro di civiltà ecc. ecc.
Paolo Bolzani
Io dico, Gianfranco, che il tema è "la resa". Certo non parlare di Islam generico, ma dire come l'Islam entra nel progetto politico. Certo incominciamo a riconoscere che non siamo di fronte "solo" a fanatismo, che non siamo di fronte a "solo" terrorismo ma progetto politico che usa come leva e strumento la religione. Le azioni in Europa sono fatte per alimentare il fanatismo, per creare supporto da parte di sempre più ampie minoranze arabe in Medio Oriente, Europa, Africa. Per ingrossare le file dei combattenti. Per trovare finanziatori. Ma la classe dirigente europea il giorno dopo della retorica delle masse in piazza, che cosa intende fare?. Credo, amaramente, niente.
Paolo Bolzani
Quelli del "non è Islam" non vedono che in Europa nascono e proliferano le "città della sharia" nelle grandi città europee, come enclave autonome dove vige la legge coranica e non quella dello stato ospitante. Avanposti dove l'islam wahabita governa. Certo Fallaci ha usato toni esacerbati e drammatici...ma ha anticipato il futuro dell'impatto politico del progetto "sottomissione".
Roberto Cairoli
Due fasi perfettamente evitabili, se solo lo si volesse veramente. Basterebbe lasciare le ideologie fuori dalla porta quando si deve gestire un problema sociale di così vasta entità. Ma è difficile ed a caro prezzo: tanta ideologia, tanti voti. Tanti voti, tanti giorni di governo...

mercoledì 23 marzo 2016




...IL FUTURO A CUI VOLGE LE SPALLE....

" C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, e le ali distese.  L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira  dal paradiso, che si è impigliata  nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine cresce davanti a lui al cielo.  Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta." Walter Benjamin [Tesi di filosofia della storia (1940), in, Angelus novus. Saggi e frammenti, trad. it. di R. Solmi, Torino, Giulio Einaudi editore, pp. 75–86.]

giovedì 17 marzo 2016





DECLINO DELLA PAROLA SCRITTA???

“Il desiderio di registrare le storie in maniera indelebile, di annotarle con parole permanenti, mi sembra imparentato con la nostra convinzione di non essere fatti di sola biologia. Mi chiedo se l’attuale sensibilità culturale al fascino del materialismo – la crescente propensione a considerare la psicologia come una questione chimica, l’identità come una questione genetica, e il comportamento come il prodotto di antiche esigenze dell’evoluzione umana – non sia intimamente connessa alla rinascita dell’oralità e al declino della parola scritta tipici dell’era postmoderna: le nostre continue telefonate, le nostre effimere e-mail, la nostra tenace devozione al luccichio del televisore.”
 Jonathan Franzen, “Il cervello di mio padre.” Einaudi.