DECLINO DELLA PAROLA SCRITTA???
“Il desiderio di registrare le storie in maniera indelebile, di annotarle con parole permanenti, mi sembra imparentato con la nostra convinzione di non essere fatti di sola biologia. Mi chiedo se l’attuale sensibilità culturale al fascino del materialismo – la crescente propensione a considerare la psicologia come una questione chimica, l’identità come una questione genetica, e il comportamento come il prodotto di antiche esigenze dell’evoluzione umana – non sia intimamente connessa alla rinascita dell’oralità e al declino della parola scritta tipici dell’era postmoderna: le nostre continue telefonate, le nostre effimere e-mail, la nostra tenace devozione al luccichio del televisore.”
Jonathan Franzen, “Il cervello di mio padre.” Einaudi.