BOKO HARAM, ISIS, TALEBANI...AVANZA IL CALIFFATO
NON SOLO FANATISMO...MA PROGETTO POLITICO
Ma noi non siamo di fronte solo a fanatismo. L'azione a Parigi non è terrorismo. Il progetto è politico. Boko Haram avanza, Isis avanza, Talebani avanzano. Nei loro territori per costruire il Califfato. Le azioni in Europa sono fatte per alimentare il fanatismo, per creare supporto da parte di sempre più ampie minoranze arabe in Medio Oriente, Europa, Africa. Per ingrossare le file dei combattenti. Per trovare finanziatori. Ma la classe dirigente europea il giorno dopo della retorica delle masse in piazza, che cosa intende fare?. Credo, amaramente, niente.
Severina Alberti Più passano le ore e più sono convinta che Charlie Hebdo era solo un pretesto...la morte della poliziotta a Montrouge,nell' attentato parallelo, dimostra che questi 'allievi della scuola yemenita-siriana volevano colpire la Francia e non il vilipendio a Maometto.bLe vittime sono 17. atei, cristiani, ebrei, islamici e solo alcuni erano della redazione. Tutti avevano in comune la cittadinanza francese (anche quelli di cui non si parla)... Alla 'sfilata' hanno partecipato anche molti capi di stato che sono contro la libertà di stampa... L'Europa non c'è...come potrebbe organizzarsi?Con la 'sfilata' ci hanno presi in giro per l'ennesima volt
Paolo Bolzani Certo le vignette sono il pretesto per il messaggio politico
Severina Alberti ...i beni di un'azienda che sta fallendo finiscono per andare all'asta e a buon prezzo...soprattutto se c'è la complicità di qualche 'dirigente'
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Paolo Bolzani Due milioni tre milioni etc. in piazza a Parigi. Che bella l'emozione!
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Severina Alberti ... emozione senza pericolo!... sicuramente...
... ci voleva Jannacci. E non lo dico per prendere in giro qualcuno...ma forse
Bruno Perlasca Tuttavia era giusto farla. E vedere Abu Mazen e Netanyahu sfilare insieme ha comunque un senso.
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Bruno Perlasca Può sembrare cinico, ma secondo me marcare la differenza tra azioni di guerra e terrorismo cieco, storicamente ha un senso. Su sponde opposte, nel senso comune di israeliani e palestinesi, Abu Mazen e Netanyahu possono essere considerati terroristi, ma vederli insieme può mutare i parametri. Le soluzioni di un conflitto passano anche da queste definizioni di percezione. I simboli non vanno mai sottovalutati.
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Paola Rossi sono d'accordo Paolo..al di là dei segnali, cosa intende fare l'Occidente per contrastare un disegno che è tutt'altro che folle.
Paolo Bolzani Proprio così, Paola. Il primo passo per capire è riconoscere che ci troviamo di fronte non una banda di folli fanatici.
Paola Rossi no, purtroppo...sarebbe più facile neutralizzarli! Ma non è così, ahinoi.
Franco Cazzaniga Né Abu Mazen né Netanyahu possono essere considerati terroristi. Il terrorismo è tutt’altra cosa. Ma, per tornare al tema principale, fino a quando non accetteremo l’idea di essere in guerra non potremo affrontare il terrorismo fondamentalista in modo efficace. Purtroppo, però, la guerra impone azioni ce misure che in tempo di pace non sono legittime. Una di queste è l’internamento amministrativo dei sospetti terroristi, sospendendo le garanzie costituzionali nei confronti di chi fiancheggia o solo simpatizza con il terrorismo. È una scelta pesante, ma possiamo ammettere di nuovo fra di noi, per esempio, chi è andato in Siria a combattere o solo ad aiutare l’Isis? E si badi che non sto parlando di misure giudiziarie, ma di misure politico-amministrative. Che dovrebbero essere prese da strutture specializzate.
Maria Antonietta De Virgiliis Non si può ammettere di essere in guerra Franco. Ci sono troppi interessi in ballo e quindi è meglio lasciar passare l'idea che siamo vittime di esaltati, e aumentare così intolleranze e odio. Magari per vincere elezioni. Tanti "bei" personaggi ieri a Parigi. Come ha postato qualcuno, sarebbe stata una scena gradita a Kubrick. L'avrebbe girata perfettamente.