domenica 4 gennaio 2015




KAFKA: OCCHIO IMBRATTATO DALL'APPARTENENZA ALLA TERRA

"Abbiamo [...]nella confusione dei sensi o nella loro ipersensibilita', una quantita' di mostri e un gioco caleidoscopico[...]" 
"Noi, visti con l'occhio imbrattato dall'appartenenza alla terra , siamo nella situazione dei viaggiatori di un treno che si trovuno infortunati in un lungo tunnel, e precisamente in un punto in cui non si vede piu' la luce dell'inizio, e della luce della fine si vede cosi' poco che gli occhi devono cercarla continuamente e continuamente la perdono, e non e' neppur certo che si tratti dell'inizio e della fine. Abbiamo pero' intorno, nella confusione dei sensi o nella loro ipersensibilita', una quantita' di mostri e un gioco caleidoscopico incantevole o faticoso a seconda dell'umore e delle ferite del singolo." [Franz Kafka 'Aforismi e frammenti'  (Bur 2004), Terzo Quaderno in ottavo pag. 128 . L'occhio "imbrattatato" è usato come metafora per indicare la nostra limitatezza nel sapere e nel capire cio' che avviene intorno a noi, mentre viviamo la nostra vita come infortunio in un tunnel (richiamo della platonica caverna). La luce flebile dell'inizio e della fine dei tunnel fa pensare alla percezione ingannevole della realta'. Ma quella luce, che non ci fornisce una direzione, che non sappiamo se indichi l'inizio o la fine,  ci manda in confusione  facendoci vedere una gran quantita' di mostri insieme a effetti caleidoscopici che sono proiezioni delle nostre paure.