martedì 14 luglio 2015

ACCORDO PER "SALVATAGGIO" DELLA GRECIA?

L'accordo lascia la Grecia in mano a dei ciarlatani. Come ha ben capito Spd questi sono nazionalisti di destra populista (altro che sinistra). Sicuro che faranno poco o niente e tireranno la corda in una trattativa fino al fallimento della Grecia. Il "progresso" fatto è che hanno ottenuto liquidità per sopravvivere alcuni mesi. La trattativa è appena cominciata. La sceneggiata continua...



BENEDETTO XVI E TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE

Dopo il viaggio in America Latina di Papa Francesco. Preferisco le parole di Benedetto XVI che aprono il libro "Accanto a Giovanni Paolo II. Gli amici & i collaboratori raccontano" (Ares) "La prima grande sfida che affrontammo fu la Teologia della liberazione che si stava diffondendo in America latina. Sia in Europa che in America del Nord era opinione comune che si trattasse di un sostegno ai poveri e dunque di una causa che si doveva approvare senz'altro. Ma era un errore. La povertà e i poveri erano senza dubbio posti a tema dalla Teologia della liberazione e tuttavia in una prospettiva molto specifica. (…) Non era questione di aiuti e di riforme, si diceva, ma del grande rivolgimento dal quale doveva scaturire un mondo nuovo. La fede cristiana veniva usata come motore per questo movimento rivoluzionario, trasformandola così in una forza di tipo politico. (…) Naturalmente, queste idee si presentavano con diverse varianti e non sempre si affacciavano con assoluta nettezza, ma, nel complesso, questa era la direzione. A una simile falsificazione della fede cristiana bisognava opporsi anche proprio per  amore dei poveri e a pro del servizio che va reso loro". (…) Giovanni Paolo II "ci guidò da un lato a smascherare una falsa idea di liberazione, dall'altro a esporre l'autentica vocazione della chiesa alla liberazione dell'uomo".

martedì 7 luglio 2015




FATIMA

Ma riusciamo a capire le motivazioni che spingono a unirsi ai jihadisti dell'Isis?. Non c’è un unico percorso, così come non esiste un retroterra culturale o economico comune ai jihadisti stranieri. Non condivido il punto di vista di chi attribuisce un peso alla situazione socioeconomica svantaggiata o il tipo di educazione ricevuta. Penso molto di più alla motivazione che deriva dalla ricerca di riconoscimento in un gruppo che ti fa sentire importante, o dal desiderio di costruirsi una nuova identità, e ancora dalla “voglia di avventura”. Penso anche a quale impatto possa avere la propaganda che chiede di diventare jihadista per "salvare il mondo" e l’Islam dalla distruzione dei valori della cultura islamica. Nel caso dei foreign fighter dell’ISIS però cosa pesa di più?.Difficile dirlo,. Ma certo funziona un processo di emulazione delle gesta dei jihadisti più famosi. Ma basta questo per spingere le ragazze a convertirsi all'Islam e scappare di casa e a sposare un terrorista, e diventare terrorista?. Anche il fattore radicalizzazione non è così scontato. Alcuni sono già radicalizzati prima di partire alla volta della Siria, ma altri, forse i più, subiscono il processo di avvicinamento all’Islam radicale durante l’addestramento impartito nei campi militari dell’ISIS. Ho molte domande. Non ho risposte che mi convincano fino in fondo.

http://www.corriere.it/esteri/15_luglio_06/parla-fatima-jihadista-italiana-decapitiamo-nome-allah-612672f2-2421-11e5-a98d-32629d3b799b.shtml