PUNIRSI ATTRAVERSO IL DIVERTIMENTO
Franco Ferrucci curatore de il "Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani" di Giacomo Leopardi ( Milano, Mondadori, 1993) commenta il testo leopardiano aggiornardolo al presente (pp. 66-67) : “L’italiano manifesta così la sua vocazione recitativa e il suo sentirsi a casa entro uno scenario prefissato che assomiglia talvolta a un tinello e talvolta a un caffè coi tavolini all’aperto. L’italiano è sempre felice di recitare se stesso, perché quello è il suo momento di sincerità. Il risultato che viene raggiunto non è a dire il vero consolante; poiché, assieme al calcio, e con la stessa efficacia, la religione televisiva distrugge sottilmente ogni stima di sé – e questo incontra il bisogno di espiazione che da un pezzo accompagna gli italiani. Il vuoto che si apre dentro rassicura sulla bontà della cura. Cosicché l’italiano ha inventato l’arte di punirsi attraverso il divertimento : una delle più sperimentate e infallibili ricette di espiazione che si possano reperire. Le ideologie parallele del calcio e della televisione ne offrono una palese applicazione: la guerriglia che esplode alla fine delle partite ha un equivalente nella silenziosa strage che prende vita ogni sera nei salotti delle case. Davanti a questo siamo praticamente impotenti”.