Bettino Craxi: Difendo la politica
Incipit del libro di Bettino Craxi, Io parlo e continuerò a parlare (a cura di Andrea Spiri, Mondadori)
Difendo la politica, la sua autonomia, il suo valore, il suo potere. Senza una politica che sia veramente tale, una società perde la sua valvola di ossigeno. Una società politica, ridotta ad un paravento di facciata, riduce in polvere la democrazia. Lo hanno detto in tanti prima di me, e ben più autorevoli di me.
La politica è anche associazione, sia esso gruppo, movimento, partito. Una "area di riferimento" è solo un presupposto della scelta politica. Il sistema dei partiti oggi è andato in frantumi, ma non è stato sostituito da un'altra forma di associazionismo democratico, capace di esprimere uomini, idee, proposte, obiettivi, azioni.Ci sono quattro grandi obiettivi che si possono perseguire partendo anche da piccoli problemi:
a) Lo Stato dell'economia, che non significa l'economia di Stato ma neppure liberalismo selvaggio che promette quello che non può mantenere.
b) Lo Stato sociale ed il livello della solidarietà sociale, le cui difese, di fronte alle contraddizioni di una società industriale avanzata, a maggior ragione se essa è in crisi, debbono essere rafforzate e non indebolite.
e) La difesa dello Stato di diritto, la maggiore chiarezza della sua costruzione e l'equilibrio dei suoi poteri come tutela e garanzia di libertà e di giustizia.
d) La pace che si organizza con la cooperazione, la collaborazione, il negoziato e non con la spericolata globalizzazione forzata. Ogni Nazione ha una sua identità, una sua storia, un ruolo geopolitico cui non può rinunciare. Più Nazioni possono associarsi, mediante trattati per perseguire fini comuni, economici, sociali, culturali, politici, ambientali. Cancellare il ruolo delle Nazioni significa offendere un diritto dei popoli e creare le basi per lo svuotamento, la disintegrazione, secondo processi imprevedibili, delle più ampie unità che si vogliono costruire. Dietro la longa manus della cosiddetta globalizzazione si avverte il respiro di nuovi imperialismi, sofisticati e violenti, di natura essenzialmente finanziaria e militare.
b) Lo Stato sociale ed il livello della solidarietà sociale, le cui difese, di fronte alle contraddizioni di una società industriale avanzata, a maggior ragione se essa è in crisi, debbono essere rafforzate e non indebolite.
e) La difesa dello Stato di diritto, la maggiore chiarezza della sua costruzione e l'equilibrio dei suoi poteri come tutela e garanzia di libertà e di giustizia.
d) La pace che si organizza con la cooperazione, la collaborazione, il negoziato e non con la spericolata globalizzazione forzata. Ogni Nazione ha una sua identità, una sua storia, un ruolo geopolitico cui non può rinunciare. Più Nazioni possono associarsi, mediante trattati per perseguire fini comuni, economici, sociali, culturali, politici, ambientali. Cancellare il ruolo delle Nazioni significa offendere un diritto dei popoli e creare le basi per lo svuotamento, la disintegrazione, secondo processi imprevedibili, delle più ampie unità che si vogliono costruire. Dietro la longa manus della cosiddetta globalizzazione si avverte il respiro di nuovi imperialismi, sofisticati e violenti, di natura essenzialmente finanziaria e militare.
Ogni generazione deve apporre un suo sigillo al corso storico della società in cui vive e vivrà. Se vi rinuncia, sarà giovane solo anagraficamente. Non sarà portatrice di idee e realizzatrice di fatti nuovi.
Guardo la sfera di cristallo e vedo un gran buio. Una politica in gran parte residuato del vecchio, avvolta in una babele di linguaggi soprattutto in materia di ciò che dovrebbe essere il nuovo. Di qui l'incertezza, la confusione, la difficoltà di fare previsioni sul destino della politica, quella con la "P" maiuscola, e cioè dotata della volontà, della capacità e della forza necessarie per dirigere e tutelare le sorti di una comunità nazionale.
Il futuro dell'Italia corre il rischio di essere dominato dalla "plutocrazia" e dalla "videocrazia", con il loro seguito di mani visibili e invisibili. Senza saldi contrappesi democratici, questa è la vera piovra che incombe su di una società che crede di essere libera, ma che, per tanta parte, non lo è più. Una delle conseguenze di una "falsa rivoluzione" senza rivoluzionari e senza ideologie rivoluzionarie, o anche sottoprodotti di queste ultime.
Il futuro dell'Italia corre il rischio di essere dominato dalla "plutocrazia" e dalla "videocrazia", con il loro seguito di mani visibili e invisibili. Senza saldi contrappesi democratici, questa è la vera piovra che incombe su di una società che crede di essere libera, ma che, per tanta parte, non lo è più. Una delle conseguenze di una "falsa rivoluzione" senza rivoluzionari e senza ideologie rivoluzionarie, o anche sottoprodotti di queste ultime.
Bettino Craxi - Io parlo e continuerò a parlare. Note e appunti sull'Italia vista da Hammamet (Mondadori)
Pagg 246 , Euro 18,00
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