LIBERTÀ DALLA RELIGIONE E "NUOVA" RELIGIONE
Io vedo che la pretesa libertà dalla religione, ci sta portando solo a una "nuova religione". La secolarizzazione ha comportato un divorzio profondo fra l’io e la dimensione religiosa, in un percorso per cui la religione, vista sempre più esclusivamente in una dimensione privata, tende a perdere peso come affermazione dei propri valori. Da qui ne è disceso anche l'affermarsi di una concezione dello Stato non più neutra, bensì portatrice di una visione ideologica (nuova religione) che si traduce in norme basate su una psicologia morale semplicistica, individualistica ed atomistica, in materie etiche riguardanti il nascere (clonazione, aborto, fecondazione artificiale), il vivere (matrimonio, famiglia, sessualità) e il morire (eutanasia). È questa l'alba di una rinnovata civiltà??? Mi chiedo se un corretto concetto di libertà religiosa sia compatibile con questa ideologia, che a volte viene presentata come l’unica voce della razionalità. Mi chiedo cosa stiamo portando alle nuove generazioni che crescono influenzate dall’indifferentismo religioso, e quindi morale.