domenica 10 maggio 2015





RICORDANDO IL 9 MAGGIO 1978 ASSASSINIO MORO 


Arbasino racconta " a caldo" il rapimento Moro nel suo libro "In questo stato".....LA DOMANDA È: COSA È CAMBIATO??
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Cui prodest? Non si è mai visto un "caso" che possa riuscir vantaggioso (come questo) a tutte le forze interne e internazionali pensabili, ed elencabili (anzi, elencate) l'una dopo l'altra: non per niente sono stati citati tutti i servizi stranieri esistenti, nessuno escluso perché magari a qualcuno "non giovava". 
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Però quali nuove alleanze si potrebbero aprire dopo la caduta del sistema di merda a un paese mediterraneo pieno di debiti, privo di cibi propri, non vogliosissimo di lavorare, gremito di lamentele e risentimenti e conflitti, e bisognoso di metalli altrui per dare una ragione d'essere alle proprie fabbriche e ai propri operai, nonché ghiotto di milioni di impieghi un po' finti per tutti i “cittadini che si ritengono intellettuali? 
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Niente America e niente Occidente, d'accordo: ci pagano e per di più ci sfruttano da troppo tempo, e poi si è visto come ci considerano, dei guitti. Anche niente multinazionali, giacché le multinazionali sono ingorde soprattutto di giacimenti (rame cileno, oro sudafricano, petrolio dove ce n'è); ma dove di roba da portar via non ce n'è, e fiorisce il dibattito o abbonda il "discorzo", ivi la multinazionale se ne infischia.
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La società dello spettacolo. Al Capone non era certamente contento che i giornali di Chicago si dilungassero sulle sue imprese. La differenza fra il vecchio gangsterismo e il nuovo terrorismo è invece "situazionistica": si identifica nel bisogno di mass media, di pubblicità, di divulgazione, di "promotion". E i giornali come potrebbero impedire a se stessi di venire usati come tam-tam?
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Lessico familiare. Chiamare "esproprio" (come un procedimento legale) il furto con scasso,
chiamare "esecuzione" (come un'opera di giustizia) il massacro a tradimento, chiamare "commando" (come quelle eroiche pattuglie nei film di guerra) gli armati che ammazzano i disarmati di sorpresa... Che réclame gratuita con poca spesa e fatica: spesso è bastato un candelotto, una bottiglia, una bastonata, una telefonata, un foglietto: ed ecco, ogni volta, gli attesi scioperi, le auspicate proteste; i desiderati stravolgimenti, divulgati e amplificati con tutte le grancasse da tutti i mass media con uno spazio che (secondo le tariffe Sipra) quanti miliardi varrebbe?
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Cioè noi giovani. Parecchi teenagers, a detta dei loro giornali, non sembrano affatto costernati dalla piega presa, perché fondamentalmente contrari al compromesso storico. (E infatti, non di rado, negli ultimi tempi, il "patto a sei", poi "a cinque", fra i partiti, veniva costantemente menzionato fra le cause primarie della disperazione giovanile, accanto al sistema di merda e a
questa vita che schifo.) Ma se per opporsi al cattolicesimo di quel 99% lì, si deve ricascare nell'altro cattolicesimo identico degli unanimismi e degli integralismi e delle emergenze e delle convergenze, sempre cacciando comunque "cani e gatti" dentro lo stesso sacco del 99% forzoso - e sempre "regime” ecco ancora una volta impossibile che la Democrazia continuamente invocata riesca ad assumere le connotazioni finalmente laiche di un bipartitismo fra "interpartiti" ormai tutto sommato simili e affini come laburisti e conservatori in Inghilterra, o repubblicani e democratici negli Stati Uniti. (E a che cosa si devono l'impossibilità del bipartitismo, l'orrore per ogni "alternativa", e il regime del 99%? e che si consideri "una jattura" il mancato 99% nella elezione parlamentare del Presidente, mentre in contesti più sani non pare affatto "jattura" l'elezione popolare del medesimo col 51%? Anche alle "mediazioni" del rapito, o no? E non sarà anche poi tipico che il "mediatore" o "paciere" finisca bastonato dalle due parti?)
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La democrazia ha armi per difendersi. Col cazzo. Se ricordiamo cos'era di sfasciato l'Italia nel '45, e come c'è voluto (in fondo) poco per raggiungere la prosperità del '55, non per pochi ricchi
ma per milioni di poveri che per generazioni non avevano abbastanza da mangiare e adesso si
buttavano di colpo a comprare le cretinate del boom - e facciamo un paragone coi progressi o
regressi degli ultimi dieci anni - ecco che non soltanto la nozione medesima di "progresso" ci risulta un nonsenso di comodo (e infido), ma proprio tutta la nostra crisi attuale ci appare non tanto un fatto economico, bensì innanzitutto un disturbo mentale.
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“Come pesci nell'acqua. Forse non è il caso di evocare sempre i servizi segreti stranieri, in
caso di terrorismi e teppismi squisitamente italiani, e notevolmente spontanei. Solo dal giorno della settimana, infatti, si riesce a distinguere la natura delle grida che salgono dalla strada: se è sabato, è il corteo; se è domenica, sarà la partita. Ma il "sound" degli slogan è identico; l'aggressività è analoga; il vitalismo è il medesimo......E nell'uno e nell'altro caso, ci sono volute forse le Mate Hari per portare tanta gente in strada a battersi? O non saranno le stesse "pulsioni" biologiche - vitalistiche e-o mortuarie - che spingono ogni sabato alla violenza stradale i punks e i rockers attualmente a Londra, e da secoli in Irlanda i protestanti e i cattolici nei giorni sacri ai cortei, agli slogan, ai massacri?
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L'Italia reagisce. Le reazioni del Paese. Quando appaiono questi titoli sui giornali, allora si può star tranquilli. "Reagisce" e "reazione" infatti non significa più affatto "alla aggressione il popolo si ribella", "gli ha dato uno schiaffo e lui ha risposto con un pugno", "il medicamento ha avuto l'effetto di una sferzata sull'organismo". No. "Reagisce" e "reazione" significano piuttosto "non ha mosso un dito", "non ha fatto una piega", "non sono cambiati i programmi per le vacanze".”
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Un uomo è un uomo. E vi stupireste, se fra qualche tempo Moro tornasse improvvisamente a casa in pigiama - a costo di venir poi tenuto in pigiama dai suoi amici per sempre - mentre contemporaneamente si verificano alcune inopinate evasioni in massa dai più importanti carceri
d'Italia? Per chi suona la campana. Il rapimento di Moro provoca in Italia un'aggregazione di una
parte della sinistra e la disgregazione di un'altra parte. In Francia fa vincere le elezioni al centro-
destra, e la soddisfazione dei Rothschild la ritroveremo direttamente nei manuali di storia. In
Germania si vedrà presto a chi giova, se alla rivoluzione o se a Strauss. Ma che una stessa causa
rossa conduca i brigatisti al processo di Torino, e nello stesso tempo faccia un così grosso favore a Giscard, questo sembra uno dei massimi misteri della Realpolitik onirica del nostro tempo.
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