venerdì 20 novembre 2015

È LA POLITICA CHE HA SMARRITO LA PROPRIA MISSIONE

Le civiltà non muoiono sotto l'urto di "barbarie esterne", ma a causa di una fatale progressiva decomposizione interna. Non è che dobbiamo rileggere Toynbee e il suo pessimismo, che ha origine in Spengler, per recitare la solfa del declino dell'Occidente. Certo ha un certo valore la sua osservazione che quando una civiltà  si universalizza (oggi diciamo globalizza) si avvicina al tramonto. Ma io credo che la causa più profonda della crisi sia d'ordine politico. D'accordo sul fatto che le cose non possano andare sempre bene, che l'uomo invecchi,  che le civiltà siano mortali (come dice Toynbee, che non vengano assassinate, ma si suicidino). Ma il tema più importante è di vedere come una buona politica possa proteggerci o almeno ridurre l'impatto delle tempeste che  mettono in discussione esistenza quell'insieme di valori  che si chiamiamo civiltà. Una buona politica deve vigilare continuamente e favorire con tutte le forze il mantenimento dell'unità organica (vita) contro la dispersione (morte). In altri termini la politica deve avere capacità di scelta  fra quei  cambiamenti della società che la consolidano e quelli che invece la compromettono. La politica, oggi, ha smarrito questa missione.