LA STORIA AL DI LÀ DELLE INTENZIONI
LA STORIA DA SEMPRE SI SVILUPPA AL DI LÀ DELLE NOSTRE (BUONE) INTENZIONI.
Per quelli che tutti i giorni, per posa "corretta", ci dicono di amare una società multiculturale, multireligiosa e multietnica e dicono con orrore “non vorremmo mica credere allo scontro di civiltà di Huntington” hanno mai letto una riga del suo libro? Si sono mai posti la domanda se, per lo studioso, tale scontro fosse lo scenario desiderato e non una sua ipotesi di studio, una previsione sul possibile, un caveat, e, in ogni caso non un incitamento allo scontro. Allora si scoprirebbe che, in realtà, nella visione di Samuel P. Huntington lo scontro di civiltà è , in parte, una descrizione di ciò che succede, e soprattutto una previsione non irragionevole di ciò che potrebbe essere, mai ma, proprio mai, non un auspicio. Uno studioso sociale o di geopolitica, come è nel suo caso, ha il diritto/dovere di enucleare e porre in evidenza alla comunità scientifica come a chiunque sia interessato a conoscere, anche attraverso gli scenari predittivi, il nostro futuro prossimo venturo. Huntington sostiene nel libro che se prima della caduta del Muro il divisorio dei conflitti planetari era la classe e quindi il conflitto Est-Ovest (capitalismo contro comunismo) dopo la caduta, la frizione, la linea di potenziale scontro si sposta sui popoli e prevalentemente sul confine Nord-Sud, e verso la Cina. «Gli scontri più pericolosi del futuro – sintetizza Huntington – nasceranno probabilmente tra l’arroganza occidentale, l’intolleranza islamica e l’intraprendenza sinica». Come dargli torto.