MINISTERO DELLE CIRCONLOCUZIONI
Leggendo il Capitolo X di Charles Dickens "La piccola Dorrit", mi sono accorto di aver sbagliato a considerare questa opera un pò "romanzo d'appendice", lunghissimo, complicatissimo con intrecci di numerosi personaggi.
Rileggendolo possiamo scoprire diverse altre chiavi di lettura. Questa per esempio: Dickens fa, nel capitolo decimo, un mirabile efficacissimo attacco alle istituzioni ed alla pubblica amministrazione, malate di burocratismo, il cui funzionamento è orientato sul “non-fare”. Stupenda minuziosa descrizione del "Ministero delle Circonlocuzioni", anticipazione della descrizione del funzionamento organizzativo de "Il castello" di Kafka.
"....È vero che l'arte di non far le cose è l'oggetto e lo studio principale di tutte le pubbliche amministrazioni e di tutti gli uomini politici che circondano il lodato Ministero. È vero che ogni nuovo presidente del Consiglio ed ogni nuovo governo, venuti al potere per avere sostenuto che la tal cosa si debba fare, si danno subito a tutt'uomo per trovare il mezzo di non farla. È vero che, compiute appena la elezioni generali, tutti quei deputati che si sono sgolati e slogati e dimenati perchè la tal cosa non si è fatta, e che hanno interpellati gli amici dell'onor avversario di dichiarare perchè non l'hanno fatta, e che hanno asserito che bisogna farla, e che si son obbligati di farla, incominciano subito a ricercare in qual modo si possa non farla. È vero che le discussioni di ambo i rami del Parlamento, durante tutta la sessione, tendono uniformemente alla deliberazione finale di non farla.”
Estratto di: Dickens, Charles. “La piccola Dorrit.” 1857