LETTERATURA
Estratto da “Il movente.”
Javier Cercas
[...] Riteneva che non vi fosse letteratura, per quanto periferica o esigua, che non contenesse tutti gli elementi della Letteratura, tutte le sue magie, gli abissi, i giochi. Intuiva che leggere è un atto di indole informativa; l'essenza dell'atteggiamento letterario sta nel rileggere.Tre o quattro libri racchiudono, come sosteneva Flaubert, tutta la saggezza a cui può avere accesso un uomo, però i titoli di tali libri variano per ciascun individuo. Di rigore, la letteratura è una forma di oblio indotto dalla vanità. Tale constatazione non la umilia, bensì la nobilita.
L'essenziale - rifletteva Alvaro durante i lunghi anni di meditazione e studio precedenti il concepimento della sua Opera - è individuare nella letteratura dei nostri avi un filone che ci rappresenti pienamente, che sia l'emblema di noi stessi, dei nostri aneliti più intimi, della nostra più abietta realtà. L'essenziale è riprendere tale tradizione e inserirsi fino ad assumerla come propria; anche se per fare ciò occorresse riscattarla dall'oblio, dall'emarginazione o dalle mani impolverate di eruditi studiosi. L'essenziale è crearsi una solida genealogia. L'essenziale è avere dei progenitori.[...]