lunedì 19 agosto 2019


IL CAMPO DI GRANO
Valentina Versi

Una volta, molti anni fa, ero in un campo di grano con il mio amico Atti...
Non facevamo niente...solo la carezza erotica delle spighe che stuzzicavano la pelle...solo lo sfioramento del corpo, l' uno con l' altro... 
Aveva i pochi peli biondi da ragazzino...io non ancora... 
ci tiravamo i capelli e ci baciavamo le cosce...solo le cosce perché erano sempre nascoste dai vestiti...
Poi lui mi chiese "fammi vedere come sei qui..." sfiorandomi le mutandine e io mi rilassai...una semplice esplorazione per curiosità...lui non aveva sorelle... mi sorrise e mi accarezzò... così feci anch'io con lui...non ci fu sesso, solo un immenso piacere di carezze... esplorazioni: io ero la sua mappa e lui il mio esploratore...
Ci siamo messi a ridere e arrivò il contadino che ci scopri...ci sgrido'...anzi sgridò solo me e mi disse spurcaceta...non sapevo nemmeno cosa volesse dire e a cosa si riferisse...ho pensato a lungo che fosse per esserci rotolati nel grano...
Poi realizzai, molto dopo, e nacque in me il pudore, la vergogna: il tabù dei miei anni ...e dei tuoi...
Sì perché poi, anche se superi quella fase e rimuovi la vergogna ti resta dentro il bisogno di rivivere per trasformare in eccitazione e piacere che ti hanno rubato ...