PENSIERI LENTI E VELOCI
Estratto
Daniel Kahneman
“A reliable way to make people believe in falsehoods is frequent repetition, because familiarity is not easily distinguished from truth. Authoritarian institutions and marketers have always known this fact.”
«Un modo affidabile per far credere alle persone delle falsità è la ripetizione frequente, perché la familiarità non si distingue difficilmente dalla verità. Le istituzioni autoritarie e i pubblicitari hanno sempre saputo questo fatto.»
― Daniel Kahneman, estratto da "Pensieri lenti e veloci"
Daniel Kahneman (1934-2024) è stato uno degli psicologi più influenti del XX e XXI secolo, considerato il padre fondatore dell’economia comportamentale. Nel 2002 ha vinto il Premio Nobel per l’Economia (unico psicologo nella storia a riceverlo) per aver integrato gli insights della psicologia nella scienza economica, in particolare sullo studio del giudizio e del processo decisionale in condizioni di incertezza.
Commento personale
Questa frase di Kahneman è una delle più inquietanti del libro, perché è una sentenza di condanna alla possibilità stessa di una democrazia informata in era digitale.
Se la verità e la falsità dipendono più dalla frequenza di esposizione che dai fatti, allora chi controlla la ripetizione controlla la realtà percepita dalle masse.
«Le istituzioni autoritarie e i pubblicitari hanno sempre saputo questo fatto»
Qui Kahneman è cinico e lucidissimo.
I regimi autoritari (nazismo, stalinismo, ma anche tanti regimi moderni) hanno usato la propaganda di ripetizione come arma principale.
Goebbels: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità».
Stalin: controllava tutti i canali di comunicazione per far ripetere all’infinito le stesse narrazioni.
I pubblicitari (e oggi i social media) lo sanno altrettanto bene.
«Diamante è per sempre», «Red Bull ti mette le ali», «Just do it»: non sono argomentazioni razionali, sono slogan ripetuti fino alla nausea per creare familiarità = verità percepita.
Oggi i meme, i reel, i post virali funzionano esattamente allo stesso modo: più un contenuto gira, più sembra vero, indipendentemente dai fatti.
«Un modo affidabile per far credere alle persone delle falsità è la ripetizione frequente, perché la familiarità non si distingue difficilmente dalla verità.»
Si riferisce a un fenomeno psicologico ben studiato chiamato effetto della mera esposizione (mere-exposure effect) + illusione di verità (illusory truth effect).
Quando sentiamo qualcosa molte volte, quel contenuto diventa cognitivamente più fluido: il cervello lo elabora più velocemente e senza sforzo (Sistema 1).
Il Sistema 1 interpreta questa “fluidità cognitiva” come un segnale di verità: “Se mi è così familiare e facile da pensare, probabilmente è vero”.
Non importa se l’affermazione è oggettivamente falsa: basta ripeterla spesso e la gente tenderà a crederci di più, anche se sa che la fonte è inaffidabile.
Kahneman e Tversky (e poi decine di esperimenti successivi) hanno dimostrato che questo effetto è:
Fortissimo anche con affermazioni palesemente false («La capitale del Portogallo è Lisbona» vs «La capitale del Portogallo è Porto» – dopo 20 ripetizioni la seconda sembra più credibile).
Resistente alla consapevolezza: anche se dici alle persone “adesso vi dirò delle bugie”, l’effetto rimane.
Indipendente dall’intelligenza o dal livello di istruzione.
«Le istituzioni autoritarie e i pubblicitari hanno sempre saputo questo fatto»
Qui Kahneman è cinico e lucidissimo.
I regimi autoritari (nazismo, stalinismo, ma anche tanti regimi moderni) hanno usato la propaganda di ripetizione come arma principale.
Goebbels: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità».
Stalin: controllava tutti i canali di comunicazione per far ripetere all’infinito le stesse narrazioni.
I pubblicitari (e oggi i social media) lo sanno altrettanto bene.
«Diamante è per sempre», «Red Bull ti mette le ali», «Just do it»: non sono argomentazioni razionali, sono slogan ripetuti fino alla nausea per creare familiarità = verità percepita.
Oggi i meme, i reel, i post virali funzionano esattamente allo stesso modo: più un contenuto gira, più sembra vero, indipendentemente dai fatti.
