DOVE RISCHIA DI PORTARE LA LINEA PASTORALE MISERICORDIOSA DI PAPA FRANCESCO
BLAISE PASCAL CONTRO LA CAUSISTICA GESUITICA
La linea pastorale misericordiosa di Papa Francesco sta rivelando un approccio di tipo "causistico" che e' coerente alla tradizione gesuitica. Questo sembra portare a una qualche legittimazione del divorzio. La domanda e' se questo nuovo orientamento possa portare anche a una posizione meno intransigente verso il matrimonio omosessuale, l'adozione dei figli da parte di coppie dello stesso sesso o metodi surrogatori di concezione dei medesimi.
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Ho cercato di capire innanzitutto cosa significa parlare di "causistica".
La casuistica e' un sistema d'interpretazione misericordioso verso le debolezze umane, che riconduce le singole azioni peccaminose ad un complesso predeterminato e precodificato di casi, le classifica e le valuta in modo tale da ridurre la colpa (e quindi la conseguente pena) del peccatore. Nel pensiero teologico cattolico, si tratta di una branca della teologia morale che esamina i casi di coscienza, in cui emerge un dubbio la propria coscienza e la prescrizions della norma morale. La casuistica, o casistica, non si propone di prescrivere "caso per caso" quali comportamenti siano da considerare leciti , ma adotta un approccio sistematico, identificando casi tipici di dilemma morale, analizzandoli secondo i dettami della rivelazione e traendone indicazioni di tipo generale applicabili a un'intera categoria di casi analoghi.La casuistica si propone anche di indicare le norme morali da rispettare e il grado di colpa eventualmente commesso.
La casuistica e' ferocemente criticata da Blaise Pascal (1623-1662), che polemizzò contro i gesuiti nelle sue "Lettere provinciali'', scritte in difesa del giansenista Antoine Arnauld. E' questa una lettura difficile in cui e' facile smarrirsi dati i numerosi argomenti sollevati nelle diciotto epistole, rispetto ai quali possiamo solo riconoscere quanto siamo disarmati dinanzi a tale cultura. Per chi volesse affrontare il tema puo' avvalersi della Edizione curata da Carlo Carena (con prefazione di Salvatore S. Nigro) uscita nella «Biblioteca della Pléiade» di Einaudi (Le provinciali, testo francese a fronte, pp. 814), che ha un ricco apparato di note. Conosceremo cosi' il gesuita Etienne Bauny, ritenuto da Pascal ingegnoso e sottile (VI lettera), che aveva utilizzato Aristotele per definire le azioni volontarie dalle quali dipendono le colpe, che ammetteva la celebrazione della messa anche in stato di peccato mortale, che si era intrufolato nella toilette delle donne consentendo alle giovani la possibilità di disporre della propria verginità. Cosi' come leggeremo gli attacchi di Pascal, nella IX lettera, a padre Antonio Escobar de Mendoza, gesuita autore di una Teologia morale in sei volumi, che riteneva lecito mangiare e bere senza misura per il solo piacere. E' questo gesuita che trova le scappatoie morali per i bancarottieri e i ladri, nonché per taluni omicidi. Mettendo in scena gesuiti e ridicolo Pascal vuole sollevare il tema del rischio derivante dall' abbraccio tra la dottrina cristiana e lo spirito dei tempi. "Le Provinciali" nel loro complesso costituiscono una “formidabile requisitoria” contro le conseguenze in morale e in politica delle novità teologiche promosse e seguite dai padri gesuiti.
PASCAL, Le provinciali, LETTERA V
B. Pascal, Le Provinciali, lettera V, a cura di G. Preti, Torino, Einaudi, 1983, pp. 41-43
Nel colloquio che ebbi con lui (1), mi disse delle cose cos`ı strane, che stentai a crederle; ma me le mostro` nei libri di quei padri (2), in modo che a loro difesa non potei replicare altro che questo, che dovevano essere le opinioni di alcuni particolari, e che non era giusto imputarle a tutto il Corpo (3). E, di fatti, lo assicurai che ne conoscevo alcuni altrettanto severi quanto rilassati. erano quelli che mi citava. Fu a questo proposito che egli mi svelo` l’anima della Societa`, che non e` conosciuta da tutti; e forse sarete ben contento di venirla a conoscere. Ecco quello che mi disse. «Voi pensate di fare molto in loro favore mostrando che hanno dei padri altrettanto conformi alle massime evangeliche quanto gli altri vi sono contrari; e concludete da cio` che quelle opinioni di manica larga non appartengono a tutta la Societa'. Lo so bene: perche', se fosse cosi', non permetterebbero che ce ne fossero di cosi' contrari ad esse. Ma poiche'ne hanno anche alcuni che professano una dottrina cosi' licenziosa, dovete ugualmente concluderne che lo spirito della Societa'non e' quello della severita' cristiana: perche', se fosse cosi', non permetterebbero che ce ne fossero di cosi' contrari ad essa».«Ma allora, – gli risposi, – quale puo` essere dunque il pensiero del Corpo nel suo complesso? Senza dubbio non ne hanno alcuno stabilito, e ciascuno ha la liberta' di dire a caso quello che pensa».«E` impossibile, – mi rispose: – un Corpo cosi' grande non potrebbe sussistere con una condotta cosi' avventata, e senza un’anima che lo governa e che ne regola tutti i movi- menti; oltre al fatto che hanno il voto particolare di non stampare nulla senza il permesso dei loro superiori».«E allora, – chiesi, – come e` possibile che gli stessi superiori diano il consenso a massime cosi' differenti?» «E` proprio questo che bisogna insegnarvi», rispose. Sappiate dunque che il loro scopo non e` quello di corrompere i costumi: non e' nei loro progetti. Ma neppure hanno per unico scopo quello di riformarli: sarebbe una cattiva politica. Ecco qual e' il loro pensiero: essi hanno un’opinione abbastanza buona di se stessi per credere che sia utile e quasi necessario al bene della religione che la loro autorita` si diffonda dovunque e che essi governino tutte le coscienze. E poiche ́ le massime evangeliche e severe servono per governare alcuni tipi di persone, se ne servono in quelle occasioni in cui esse giovano loro. Ma siccome queste stesse massime non s’accordano con le tendenze della maggior parte delle persone, nei riguardi di queste le abbandonano, per poter soddisfare tutti. Per questo motivo, avendo essi a che fare con gente di tutte le condizioni e appartenenti a nazioni tanto differenti, e` necessario che abbiano dei casuisti adatti per tutte queste diversita`. Mediante questo principio potete facilmente capire che se essi avessero soltanto casuisti rilassati rovinerebbero il loro scopo principale, che e` quello di comprendere tutti, perche ́coloro che sono veramente pii cercano una guida piu` ferma. Ma siccome di questo tipo non ve ne sono molti, non occorrono loro molti direttori severi per guidarli: ne hanno pochi per pochi, mentre il grande numero di casuisti rilassati si offre al grande numero di coloro che cercano il rilassamento. [...] Con cio` conservano tutti i loro amici, e si difendono da tutti i nemici. Perche ́ se si rimprovera il loro eccessivo rilassamento, mettono subito davanti agli occhi del pubblico i loro direttori austeri con alcuni libri da essi scritti secondo tutto il rigore della legge cristiana; e gli ingenui, coloro che non approfondiscono le cose, si accontentano di queste prove
(1). con lui: l’interlocutore e` «un amico giansenista».
(2). quei padri: i gesuiti.
(3). il Corpo: la Compagnia di Gesu`.