mercoledì 17 febbraio 2016




MILAN KUNDERA: ARTE DEL ROMANZO 

“Questi romanzieri scoprono, invece, “quello che solo un romanzo può scoprire”: mostrano come, nelle condizioni dei “paradossi terminali”, tutte le categorie esistenziali cambino improvvisamente di senso: che cos'è l' avventura se la libertà d'azione di un K. è totalmente illusoria? Che cos'è l' avvenire se gli intellettuali dell' Uomo senza qualità non hanno il benché minimo sospetto della guerra che, domani stesso, spazzerà via le loro vite? Che cos'è il delitto se lo Huguenau di Broch non solo non ha rimorsi, ma addirittura dimentica il delitto che ha commesso? E se l'unico grande romanzo comico di quest'epoca, quello di Hašek, ha come sfondo la guerra, che cos'è successo al comico? Dov'è la differenza fra privato e pubblico, se K. non viene mai lasciato solo, nemmeno nel suo letto d'amore, dai due inviati del castello? E che cos'è allora la solitudine? Un fardello, un'angoscia, una maledizione, come hanno voluto farci credere, o invece il valore più prezioso, continuamente schiacciato dalla collettività onnipresente?” Milan  Kundera “L'Arte del Romanzo.”