martedì 26 gennaio 2016




E NON SEMPRE CIÒ CHE VIENE DOPO È PROGRESSO 

Il riferimento di Manzoni è ai "romanzi storici" che ricostruiscono la vicenda umana "come progresso" di epoche precedenti. Ma anche una critica ai "progressi" su"l'arte del romanzo di novo genere". Altissimo livello del saggio di Manzoni. "Ma ciò che volevamo notare particolarmente, è quel riguardare l'epopea storica, non solo come una continuazione (era l'opinione comune), ma come un progresso dell'epopea primitiva, essenzialmente mitica. Come se quella che voleva esser la storia, e ch'era infatti presa per storia, e quella che, senza ottenere né chieder fede, contraffà una storia, fossero la stessa arte, perché la seconda ha imitate delle forme estrinseche della prima. Sarebbe un'arte di novo genere quella che, cominciata senza princìpi, li trovasse poi col cambiar l'intento e l'effetto, conservando delle forme estrinseche. E non sempre ciò che vien dopo è progresso." [Da Alessandro Manzoni "Del romanzo" (contenuto in Alessandro Manzoni, Scritti di teoria letteraria, con note e traduzioni a cura di Adelade Sozzi Casanova, introduzione di Cesare Segre, Rizzoli, Milano 1981)]