lunedì 25 gennaio 2016

UNIONI CIVILI E MATRIMONIO

Ma forse dovremmo togliere di mezzo dal dibattito tutti gli argomenti di tipo ideologico,  da cui nascono gli insulti: non ci sarebbero quindi le accuse di mostri omofobi e razzisti contro "quelli  che vogliono limitare l’affetto di qualcuno riducendolo a cittadino di serie B". Ma anche eviterei anche  “è quello che fanno tutti i paesi europei”. Allora rimarrebbero per me solo due argomenti rilevanti: 
Il primo: data per necessaria e scontata l’adeguata difesa dei diritti del singolo, si dovrebbe partire dalla difesa da leggi esistenti e proporne in concreto  le opportune  integrazioni ,  e non  equiparare forme di unione che hanno peso molto diverso per la società. In particolare dovremmo agire considerando che le unioni eterosessuali sono il fattore elementare perché una società vada avanti riproducendosi. Che senso ha equiparare  il trattamento di istituti molto diversi: la difesa delle persone e dei loro interessi si fa da sempre nel nostro diritto proteggendo in modo differente sulla base delle responsabilità sociali diverse. No esiste vera giustizia se  adottiamo un criterio di uguaglianza senza differenze. 
Il secondo: riguarda l'adozione di un concetto di liberalismo radicale proprio dai settori che di solito su altri temi lo vedono come un danno. Parliamo della affermazione di una autonomia dell’individuo come sorgente assoluta di valori e libertà, contro chi considera che la persona non possa cambiare a proprio piacimento la situazione esistente e la cui libertà ha un limite nel rispetto di una realtà esterna da cui l'individuo dipende. Non tutto ciò che  è nuovo, spontaneo, autonomo è buono in quanto affrancamento da legami oppressivi.