Mia mamma diceva, quando il chiasso vociante era al massimo in casa: "ma basta insoma" in dialetto mantovano.
mercoledì 30 agosto 2017
LA SCOMODITA'
La riflessione circa l'importanza di difendere l'indipendenza delle proprie idee, mi fa recuperare un vecchio libro (1976): "La premura di cedere la propria indipendenza, di rinunciare all’evidenza dei propri sensi per poter avere la soddisfazione, tranquillizzante nonostante la deformazione della realtà, di sentirsi in armonia con il gruppo, questa è la sostanza che alimenta demagoghi e dittatori." (La Realtà della Realtà, Paul Watzlawick)
LAVORO E OPPRESSIONE SOCIALE (Simone Weil)
"Il lavoro non viene più eseguito con la coscienza orgogliosa di essere utile, ma con il sentimento umiliante e angosciante di possedere un privilegio concesso da un favore passeggero della sorte, un privilegio dal quale si escludono parecchi esseri umani per il fatto stesso di goderne, in breve un posto. Gli stessi imprenditori hanno perso quella credenza ingenua in un progresso economico illimitato che faceva loro supporre di avere una missione [...]""L'esperienza mostra che i nostri antenati si sono ingannati credendo nella diffusione dei lumi, poiché non si può divulgare fra le masse che una miserabile caricatura della cultura scientifica moderna, caricatura che, lungi dal formarne la capacità di giudizio, le abitua alla credulità."
"In effetti Marx ha ben mostrato che la ragione vera dello sfruttamento dei lavoratori non consiste nel desiderio di godere e di consumare che i capitalisti avrebbero, bensì nella necessità d'ingrandire l'impresa il più rapidamente possibile per renderla più potente delle imprese concorrenti. Ora non è solamente l'impresa, ma ogni specie di collettività lavoratrice, qualunque essa sia, ad aver bisogno di restringere al massimo i consumi dei propri membri per dedicare più tempo possibile a forgiarsi armi contro le collettività rivali; cosicché fin quando ci sarà, sulla superficie terrestre, una lotta per il potere, e fin quando il fattore decisivo della vittoria sarà la produzione industriale, gli operai saranno sfruttati."Simone Weil. "RIFLESSIONI SULLE CAUSE DELLA LIBERTÀ E DELL'OPPRESSIONE SOCIALE".
http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/weil/riflessioni.pdf
RICORDI. SCOPRIRE KARL MARX A VENT'ANNI
A Raniero Panzieri, a cinquant'anni dalla scomparsa, Cesare Pianciola dedica un breve libro: “Il marxismo militante di Raniero Panzieri” (Centro di Documentazione di Pistoia, 88 pp., 10 euro). Avevo vent'anni nei primi anni Sessanta, frequentavo l'Universita' a Bologna,la riscoperta di Marx, la classe operaia, la Fiat, l'operaio massa, le idee della “nuova sinistra” italiana prima del ’68. In cantina dentro qualche scatolone ci deve essere qualche copia ingiallita del giornalino universitario dove scrivevamo di tutto questo.... nostalgie...Per uno studente di Economia la critica dell’economia politica di Marx appariva come non un’ ‘economia’ nel senso di Smith e Ricardo, ma una ‘scienza filosofica’ nel senso di Ficthe e di Hegel, che forniva strumenti di analisi "scientifica" della societa' capitalistica nel suo insieme, con i suoi vari aspetti religioso, politico, sociologico, culturale, eccetera, organicamente interconnessi. Marx del Capitale, visto non come “contributo” di sinistra all’economia politica come critica complessiva della società capitalistica (di cui l’economia politica era la nuova religione globale di legittimazione). La critica dell’economia politica esplorata come teoria generale della società, e non semplicemente come "economia", perche' pone al centro la connessione organica tra il piano filosofico della teoria dell’alienazione ed il piano economico della teoria del valore.
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