sabato 18 maggio 2019

STIMA DEL POPOLO

Niente mi conforta di piu' che vivere una vita ritirata, inosservata. E questo lo realizzo anche leggendo ogni tanto i Saggi di Montaigne. 
"Specialmente in un secolo corrotto e ignorante come questo, la buona stima del popolo è offensiva: di chi vi fidate nel discernere ciò che è lodevole? Dio mi guardi dall’essere uomo dabbene secondo la descrizione che vedo ciascuno fare ogni giorno di sé, a proprio onore. Quæ fuerant vitia, mores sunt. Al￾cuni miei amici si son messi talvolta a farmi la predica e a rampognarmi a cuore aperto, o di lor propria iniziativa o invitati da me, come per un servigio che, per un’anima ben fatta, supera non solo in utilità, ma anche 
in dolcezza, tutti i servigi dell’amicizia. Io l’ho sempre accettato a braccia aperte per cortesia e riconoscenza. Ma a parlarne oggi in coscienza, ho 
spesso trovato nei loro rimproveri e nelle loro lodi tanta falsa misura,  che non avrei sbagliato molto nello sbagliare, piuttosto che nel far bene a modo loro. [B] Noialtri soprattutto, che viviamo una vita privata che è nota solo a noi stessi, dobbiamo aver stabilito un modello nell’intimo al quale confrontare le nostre azioni. E secondo quello, ora carezzarci, ora castigarci. Io ho le mie leggi e il mio tribunale per giudicare di me, e mi ci rivolgo più che altrove. Limito, certo, le mie azioni secondo gli altri; ma  le estendo solo secondo me stesso.4
 Non ci siete che voi a sapere se siete vile e crudele, o leale e devoto. Gli altri non vi vedono, vi indovinano per 
congetture incerte. Vedono non tanto la vostra natura quanto la vostra arte. Dunque non attenetevi al loro giudizio. Attenetevi al vostro. [C]
Tuo tibi iudicio est utendum.
5 Virtutis et vitiorum grave ipsius conscientiæ 
pondus est: qua sublata, iacent omnia.
I 6

[B] Ma quello che si dice, che il pentimento segue da vicino il peccato, 
non sembra riguardare il peccato che è in gran pompa, che alberga in  noi come nel suo proprio domicilio. Si possono sconfessare e smentire i vizi che ci colgono di sorpresa, e verso i quali ci trascinano le passioni. 
Ma quelli che per lunga abitudine sono radicati e ancorati in una volontà forte e vigorosa, non sono soggetti a riprovazione. Il pentimento non è che una smentita della nostra volontà e un’opposizione delle nostre im￾maginazioni, che ci svia in ogni senso. Esso fa sconfessare a costui la sua virtù passata e la sua continenza:
Quæ mens est hodie, cur eadem non puero fuit?
Vel cur his animis incolumes non redeunt genæ?II 7
È una vita rara quella che si mantiene in ordine fin nel suo intimo. Ognu￾no può aver parte alla commedia e rappresentare un personaggio onesto sulla scena. Ma di dentro, e nel suo petto, dove tutto ci è permesso, dove 
tutto è nascosto, mantenersi in regola qui, questo è il punto. Il grado seguente è esser tale in casa propria, nelle proprie azioni abituali, delle 
quali non dobbiamo render conto a nessuno: dove non c’è studio, non 
c’è artifizio.[..]

SAGGI di Michel de Montaigne edizione Bompiani, 2012, libroIII Pag 1491-1492