HAMAS HA MANIPOLATO TUTTI
Luigi Giliberti
@LuigiGiliberti2
Come il suo “Ministero della Salute” ha piegato i numeri delle vittime per alimentare l’indignazione internazionale
Il ministero più potente di Gaza non è quello della Difesa
Dal 7 ottobre 2023 il “Ministero della Salute” controllato da Hamas è diventato il megafono più ascoltato del conflitto: pubblica bilanci di vittime aggiornati in tempo reale, senza distinguere tra civili e combattenti. Quelle cifre – rilanciate da ONU, ong e media – sono entrate nel dibattito occidentale come “dati ufficiali”, nonostante il Congresso USA abbia appena vietato al Dipartimento di Stato di citarle perché considerate «profondamente viziose». (fdd.org)
L’invenzione del “70 % donne e bambini”
Per mesi Hamas ha martellato con la tesi che “quasi tutte le vittime sono donne e minori”. Ma un’analisi indipendente mostra qualcosa di molto diverso:
*Il ministero continua a proclamare «oltre il 70 %», ma i suoi stessi elenchi smentiscono la linea ufficiale.
L’allarme lanciato da @SignorErnesto
Fra i pochi a spulciare le tabelle nominative c’è l’utente X @SignorErnesto. Nel suo thread del 24 giugno 2025 ha incrociato ID, età e genere e ha rilevato:
Migliaia di record duplicati o con età implausibili.
Le donne risultano conteggiate due volte in alcune giornate (una nel cluster “bambini” e una nel cluster “donne”).
I maschi 18-45 anni – fascia tipica dei combattenti – scompaiono dalle prime settimane e ricompaiono solo a dicembre, quando la lista inizia a essere verificata esternamente. (x.com)
Il risultato? Una sovra-rappresentazione artificiale di donne e minori che gonfia l’impatto emotivo delle cifre.
Perché falsificare?
Pressione diplomatica: più la narrazione punta su bambini, più cresce l’indignazione internazionale e la richiesta di cessate il fuoco.
Protezione mediatica: se il focus resta sui civili, si parla meno dei miliziani nascosti nei tunnel o tra la popolazione.
Finanza umanitaria: immagini e numeri strazianti attirano fondi. Il caso recente dei video di bambini torturati per ottenere aiuti lo dimostra.
I limiti della propaganda
I numeri si possono manipolare solo finché nessuno li controlla. Appena ricercatori, giornalisti indipendenti e analisti open-source hanno iniziato a sommare nomi, date di nascita, luoghi:
Le cifre aggregate non coincidono con la lista nominativa (scarti fino al 15 %).
Il rapporto donne/bambini crolla man mano che arrivano i dati autoptici dagli ospedali.
Il pattern temporale è anomalo: nel primo mese arrivano quasi solo donne e minori, in netto contrasto con qualsiasi curva demografica di conflitto.
Quando “i conti non tornano, la verità riemerge”. Hamas lo sapeva, ma ha comunque giocato la carta finché ha funzionato.
Cosa è successo davvero?
I maschi adulti sono stati registrati in ritardo, spesso senza indicazione di età, per ridurre visivamente l’impatto delle perdite militari.
Donne e bambini sono serviti da scudo statistico: i loro numeri venivano pubblicati subito, massimizzando titoli e aperture di telegiornali.
Gli elenchi sono stati “ripuliti” più volte: ogni revisione ha ridotto il totale di donne e bimbi, ma la narrazione mediatica non è mai stata corretta.
Il Ministero della Salute di Hamas si è rivelato l’arma di propaganda più efficace del movimento: ha manipolato i morti per manipolare i vivi. E chi, come @SignorErnesto, ha messo il naso nei dataset, ha scoperto che la verità è molto meno fotogenica di quanto ci abbiano fatto credere.
Finché gli organi d’informazione non adotteranno verifiche indipendenti – invece di rilanciare note stampa – continueremo a oscillare tra indignazioni lampo e smentite tardive. Hamas lo sa bene: il tempo mediatico è breve, i danni alla verità sono lunghi.