COSA C’E’ DA DIRE SUL CASO GHF-HAARETZ
Toni Baruch
Cos’è il GHF
È il meccanismo creato tra Israele e privati americani per distribuire gratuitamente aiuti a Gaza tagliando fuori Hamas da una delle sue principali fonti di reddito. È la chiave per sconfiggere definitivamente Hamas a Gaza. Oggi opera solo nella zona “liberata” del sud di Gaza.
Chi spara contro “le file del pane”
Non occorre Sherlock Holmes. Hamas aveva annunciato che avrebbe sparato contro chi ritirava gli aiuti gratuito (senza pizzo di Hamas) e l’ha fatto più volte.
La tattica di Hamas
1) Spara contro chi riceve gli aiuti
2) Attacca le recinzioni e i percorsi con i suoi armati, costringendo l’IDF che difende il perimetro a respingerli
3) Produce quotidianamente la sua velina, che passa ad Al Jazeera, che poi fa il giro di tutti i giornali, che annuncia che “Israele spara contro i civili in fila per il pane”. No. Sono loro che sparano, sia contro i civili in fila per il pane, sia contro chi difende il perimetro dei centri di distribuzione (ossia l’IDF)
Ha senso che sia IDF a sparare?
Non ha il minimo senso. IDF ha messo in piedi questo costosissimo meccanismo per sconfiggere Hamas. Quando spara (in aria, per quanto possibile) è per difendere il perimetro dagli attacchi di Hamas.
E’ Hamas che attacca e uccide, lo dice l’ANP
La stampa occidentale, stranamente, pubblica ogni velina di Hamas ma ignora i comun
icati ufficiali ANP che accusano Hamas delle morti ai centri di distribuzione GHF. Potete vederlo qui, con testimonianze dei locali.
https://www.memri.org/reports/palestinian-authority-daily-hamas-murdering-civilians-who-come-gaza-aid-distribution-centers#_edn1…
E’ Hamas che attacca e uccide, lo dicono i gazawi
È la stessa ovvia risposta che si ottiene interrogando i gazawi x.com/YairElsner/sta…
Il caso Haaretz. Tra “Il Fatto quotidiano e Al Jazeera”
Haaretz è stato un tempo, molto lontano, un quotidiano autorevole della sinistra israeliana. Dopo vari passaggi di mano è, sostanzialmente, un quotidiano che in Israele non legge più nessuno, nemmeno nella sinistra più inferocita. Il giornale e i suoi giornalisti hanno subito numerose condanne per diffamazione da parte della magistratura (molto liberal) di Israele, è escluso dalle conferenze stampa dei ministri. È oggi un paria. Qualcosa a metà tra lo scandalismo pluricondannato del Fatto e Al-Jazeera.
Il suo business model è stato autorevolmente definito “dare agli antisemiti di tutto il mondo qualcosa di stampato in Israele da quotare”.
La lingua biforcuta di Ha-Haaretz
Come Al Jazeera, Ha-Haretz è stampato in due lingue: ebraico e inglese. Curiosamente, il funzionamento delle due versioni è opposto.
-In ebraico: Haaretz cerca di mantenere un minimo di decenza, per mantenere almeno gli ultimi lettori di estrema sinistra in Israele.
-In inglese: il pubblico sono i pro-pal dell’Intifada mondiale e si può dare la stura alle calunnie più fantasiose e a qualsiasi cosa gli antisemiti del mondo possano gradire, cliccare, condividere, eccitati per avere trovato qualcosa di israeliano che conferma il loro pregiudizio (è un meccanismo antisemita vecchio come il mondo quello di trovare le “fonti ebraiche”, si sono scritte biblioteche in questo format).
In sostanza Haaretz fa il contrario di Al Jazeera, che tiene i contenuti più violenti in arabo e distribuisce in inglese una forma edulcorata. Nel caso di un giornale che serve per aggredire la mostruosità succhiasangue ammazzabambini ebraica, serve il contrario (in Israele ha meno mercato).
Ovviamente le volte in cui Haaretz scrive cose equilibrate e sensate (succede a tutti, anche a loro), il loro pubblico internazionale non è triggerato. La caccia al clic impone quindi una direzione diversa, che è quella di cui finalmente stiamo parlando.
La grande inchiesta di Haaretz sulle uccisioni ai centri di distribuzione
Inutile dire (non interessa nessuno) che *tutto* quello che scrive Haaretz è stato smentito sia dal portavoce IDF che dal governo. Ci sarebbe anche la logica che ho esposto prima, ma nessuno ha mai pensato che gli affamati di odio anti-israliano (la forma contemporanea dell’odio antiebraico) siano attenti a quisquilie come queste. Vediamo dunque come funziona.
Haaretz: un’ “inchiesta” in stile Le Iene
Tutto il gran can can mondiale di Haaretz si basa sulle testimonianze anonime di qualche riservista. C’è stato un tempo in cui le fonti anonime non venivano nemmeno considerate, ma evidentemente è passato.
L’IDF è un esercito di leva. Dentro ci si può trovare di tutto, dall’estremista pro-palestinese a quello che qui sarebbe immediatamente definito “fascista-suprematista”. Quello che interessa a chi odia gli ebrei (cioè al pubblico internazionale di Haaretz) sono appunto questi casi break che vengono serviti e usati ora in una salsa ora nell’altra.
E’ un po’ come se il racconto di una missione italiana all’estero fosse affidata alle “gole profonde” una di Forza Nova, una del Partito Comunista Rivoluzionario… Spazzatura.
Sorpresa: Haaretz non dice nemmeno quello che viene quotato all’estero
Teniamoci per la fine la chicca più gustosa. Haaretz si stampa in due versioni: nella versione originale ebraica, la “gola profonda anonima” non dice nemmeno che IDF spara per uccidere i civili. Usa un verbo che significa “in direzione di”.
“Per tenerli a distanza”
E soprattutto spiega la ragione, “tenerli a distanza”: una espressione del tutto compatibile con quello che sappiamo IDF deve fare per difendere i perimetri dei centri di distribuzione (e i civili veri) dall’attacco continuo della teppaglia di Hamas.
Lo vedete qui (se sapete leggere l’ebraico) x.com/YairElsner/sta…
Tutto lo “scandalo di Haaretz” è una immane bufala. Ma perché @VEParsi1 , @MarcoFattorini @TizianaFerrario , e tutto il circo mediatico gli vanno appresso? La mia risposta la sapete.
Date pure la vostra.
TB
Ps: avvertirò un tizio che fuma la pipa e di cui ormai so tutto di prepararsi a qualche ulteriore genialata.