giovedì 30 ottobre 2014



"MARTA, 28 ANNI, PRECARIA...."


Come diceva Bruno Trentin, "ricominciare dai luoghi di lavoro"?....per sindacalizzare i precari, no? Occorrerebbe costruire la solidarieta' nei luoghi di lavoro fra contratti a tempo indeterminato e precari. Luogo per luogo. Fare vertenze per stabilizzare i precari, etc. Questo e' quello che il sindacato non fa. Se lo fa, non lo fa abbastanza. Altro che portare i precari in piazza. E Landini che occupa fabbriche che ci sono sempre meno? Stessa solfa, per fare l'ennesimo leaderino della sinistra sinistra alla prossima elezione. Idea sbagliata? . Ma poi il problema e' che ci dobbiamo chiedere (e non gridare allo scandalo) perche' probabilmente tanti ma tanti sono d'accordo con Matteo Renzi che dice di aver preso l’impegno di difendere «Marta, 28 anni, precaria, che aspetta un bambino» e a cui il sindacato non garantisce le tutele che invece garantisce alle dipendenti pubbliche.Dice Pietro Marcenaro: "Credo piuttosto che il sindacato debba ripartire dal basso, che i sindacalisti debbano considerarsi soggetti che vogliono tutelare altri, non dirigenti di gruppi che cercano tutele. Ripartire dai più deboli. Il primo pensiero che mi viene in mente è questo. Sono un operaio marocchino, cerco qualcuno che mi difenda. Lo trovo, un sindacato?".La stessa domanda potrebbe fare Marta, che aspetta il bambino. O forse queste domande resteranno senza risposta, perché non ci sono più i sindacalisti di una volta. 


martedì 28 ottobre 2014




LA SOLITA STORIA CRAXI BERLUSCONI RENZI

LEOPOLDA LEOPOLDA....Siamo alla solita solfa Craxi, Berlusconi,Renzi: odiarli e combatterli senza esclusione di colpi bassi, detestarli e ostacolarli con tutte le forze. Qualita' delle elite in Italia. Ed ecco i giornali a caccia del lettore, a dar voce a "costituzionalisti", scrittori combattenti, attori resistenti, qualche prete di trincea, etc. Non ci serve migliorare il nostro paese, che scandalo parlare di patria e nazione (non sapere cosa diceva Toglatti, o Alfredo Reichlin) non interessa una dignità politica e istituzionale, meglio combattere contro riforme di cui si parla senza far niente da trentacinque anni. Meglio combattere la "deriva democratica" il "rischio totalitario", per difendere meglio una rete di interessi corporativi combinati, facendo il doppio e triplo gioco pur di far saltare il "patto col demonio" .... ESEMPI: bunker della Leopolda... il mondo del PD radical-chic renziano...fondazione Open ....insegnamenti paterni in materia di dribbling fiscali...un milione e 905 mila euro raccolti per l’evento... autoreferente per il renzismo che ama tanto parlarsi addosso e giocare al salvatore della patria....effetti speciali, di slide e di termini anglosassoni come “think tank”, “jobs act”e “spending review”.... Renzi Copperfield impegnato unicamente a far cassa di consensi e di denari....“uomo delle Cayman” Davide Serra, consigliere finanziario dell’uomo di Rignano....il sostegno della banca Morgan Stanley ... patron di Eataly, Oscar Farinetti, che crea ingenti profitti sulla pelle e sulla precarietà dei lavoratori

domenica 26 ottobre 2014


TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI E INTERCAMBIABILI???



25 ottobre 2014
Messaggio del Papa emerito Benedetto XVI per l’intitolazione dell’Aula Magna ristrutturata della Pontificia Università Urbaniana, 21 ottobre 2014:
"Oggi in molti, in effetti, sono dell’idea che le religioni dovrebbero rispettarsi a vicenda e, nel dialogo tra loro, divenire una comune forza di pace. In questo modo di pensare, il più delle volte si dà per presupposto che le diverse religioni siano varianti di un’unica e medesima realtà; che “religione” sia il genere comune, che assume forme differenti a secondo delle differenti culture, ma esprime comunque una medesima realtà. La questione della verità, quella che in origine mosse i cristiani più di tutto il resto, qui viene messa tra parentesi. Si presuppone che l’autentica verità su Dio, in ultima analisi, sia irraggiungibile e che tutt’al più si possa rendere presente ciò che è ineffabile solo con una varietà di simboli. Questa rinuncia alla verità sembra realistica e utile alla pace fra le religioni nel mondo.
E tuttavia essa è letale per la fede. Infatti, la fede perde il suo carattere vincolante e la sua serietà, se tutto si riduce a simboli in fondo interscambiabili...."
  • Francesco Sammartino Di quale 'verità' parli? Di quella rivelata? Rivelata da chi? Della cosa in sè dell'ontologia della ricerca filosifica?
  • Paolo Bolzani Sopra e' citazione di Benedetto XVI.... QUALE VERITA' per il cristianesimo? Risponde BENEDETTO XVI con una parabola indiana: "Un giorno, un re nel nord dell'India riunì tutti i ciechi della città. Poi fece passare davanti a essi un elefante. Lasciò che alcuni ne toccassero la testa, dicendo loro che si trattava di un elefante. Altri riuscirono a toccarne l'orecchio o la zanna, la proboscide, la zampa, il sedere, i peli della coda. Dopodiché il re chiese a ciascuno come fosse un elefante. E, a seconda della parte che essi avevano toccato, risposero: come una cesta intrecciala... come un vaso... come un vomere... come un deposito... come un pilastro... come un mortaio... come una scopa. Poi – continua la parabola – si misero a discutere gridando: “L'elefante è così, no è così”, si gettarono l'uno sull'altro e fecero a pugni, mentre il re si divertiva. Per gli uomini di oggi, la disputa sulle religioni è analoga a quella dei ciechi dalla nascita. Davanti ai segreti del divino noi saremmo come nati ciechi. Per il pensiero contemporaneo, il cristianesimo non offre affatto maggiori certezze rispetto alle altre: al contrario, con la sua pretesa di verità, sembra ostinarsi nel non vedere il limite che segna ogni nostra conoscenza del divino, caratterizzata da un fanatismo decisamente privo di senso, incorreggibile nel confondere la parte di cui si è avuta esperienza personale con il tutto. ( la conferenza “Verità del cristianesimo?”, pronunciata dal cardinal Joseph Ratzinger il 27 novembre 1999 presso l’Università della Sorbona di Parigi, tradotta e pubblicata da “Il Regno-Documenti”, vol. XLV (2000), n. 854, pp. 190-195.)!
  • Fabio Noto ...pre-giudizio: la Verità è Dio... e, a cascata, tutto il resto... l'intransigenza (o fondamentalismo, inteso come Verità del Fondamento) nasce proprio lì... e la mia Ragione (veritiera) contro tutto il resto che è Apparenza... l'assolutismo di ogni monoteismo...
  • Francesco Sammartino Sul tema verità ciascuno può solo raccontare di sè nel dialogo paritario con gli altri. Chiunque, religioni, chiese, filosofi, dice che la verità per tutti è la sua è inaccettabile. Anche se so che pure questa è una verità. Ma io, sto dicendo che vale solo per me.
  • Fabio Noto ...ma esiste la Verità?... o è una semplice proiezione di un bisogno tutto umano?... e, se anche ci fosse, renderebbe la nostra vita diversa?...
  • Francesco Sammartino La verità è un bisogno umano come il cibo, il sesso....Ognuno risponde a questo bisogno come gli pare. Ed io sono felice di ascoltare quello che l'altro cerca, alla condizione che anche io sia lasciato libero di pensare quello che mi piace.
  • Fabio Noto ...ed ecco, Francesco, il succo della questione: "a condizione che anche io sia lasciato libero di pensare quello che mi piace"... qui si apre la "Necessità" della contrapposizione, la libertà che si fa verità per consentirmi di essere ciò che io voglio di me... e, quindi, la Ragione come convincimento (proprio e verso gli altri), in-disposta a recedere...
  • Francesco Sammartino Ma ho detto anche che sono lieto di ascoltare con empatia quello che cerchi tu. Tu sei disposto a fare la stessa cosa con me? Sembra che lo stai già facendo 
  • Fabio Noto ...Francesco, certo!... il mio riferimento era a qualcosa di più "grande"... la formazione, costruzione e tradizione del Potere...
  • Francesco Sammartino Io posso rispondere solo di me, per me rispetto anche a queste tematiche. Il primato della persona. Mia e quella altrui.
  • Paolo Bolzani Ma io mi chiedo che cosa comporti il radicale relativismo conoscitivo: ognuno ha la sua verità, che nasce dal suo modo soggettivo di vedere le cose. Mi chiedo, cioe' se questo non porti a barriere di comunicazione tra gli uomini: ognuno fa riferimento alla realtà come a lui soggettivamente appare, mentre non può sapere come sia per gli altri. Inoltre, essendo ognuno di noi secondo la nostra visione personale, siamo portati (direi forzati) a pensare l'uomo non piu' come unita' verso sé stesso e verso gli altri, ma come individuo che si differenzia a seconda di chi lo guarda. Mi richiama l'immagine pirandelliana dell'uomo come "maschera" autoimposta e imposta dal contesto sociale; sotto la maschera c'e' il vuoto del flusso di percezioni in continuo cambiamento. Siamo cioe' a certificare - con la nostra crisi di identita', che e' crisi di tutte le certezze- il segnale sommo del degrado della nostra civilta'.
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  • Fabio Noto ..."il radicale relativismo conoscitivo" lo descrivi molto bene nel "modo soggettivo di vedere le cose": nessun uomo può guardare e descrivere il mondo ponendosi fuori da sé, dalla sua soggettività, a meno di diventare pura macchina "ripetente"... il relativismo, come sguardo da un punto di vista, è nelle cose e negli uomini... solo che non vogliamo accettarlo, pensando che esista qualcosa che possa guardare per noi... molti animali vivono in comunità, senza per questo cercare la Verità che li accomuni...
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  • Francesco Sammartino Paolo, mi piace leggerti, anche se dici cose diverse da me. Tu leggi con interesse quello scrivo io ?
  • Paolo Bolzani Francesco grande interesse leggerti, grazie. Avere idee diverse e' solo stimolo. Non amo riflettermi in uno specchio che dice le mie stesse cose. Fabio, abbiamo "battagliato" altre volte, sul relativismo: ognuno ha la sua verita', cioe' non esiste verita'? Allora , ad esempio, sul piano etico vogliamo affermare che vale l'equivalenza di ogni prescrizione morale?. Se infatti non esiste una Verità assoluta di riferimento per distinguere il bene dal male, vogliamo dire "tutto e' lecito". Peraltro il "tutto lecito" diventa affermazione che pretende di porsi a sua volta come una norma assoluta, in contraddizione con il "non prescrittivo" relativismo.
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  • Francesco Sammartino Vivere lasciando vivere gli altri, lasciando essere gli altri come desiderano senza confliggere con loro e nè loro con te. Questa è l 'unica prescrizione. Come già facciamo qui da tempo.
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  • Paolo Bolzani Ma non e' cosi' semplice....con le guerre .... Quando gli altri confliggono e tu subisci come in Irak, Siria, etc.
  • Francesco Sammartino Io faccio così con gli altri. Ma se qualcuno volesse impormi qualcosa che non voglio pensare o fare, io mi difendo per respingerlo.
  • Grazia Martinez La situazione risulta complessa e non di facile soluzione, ovvio che ognuno ha diritto alle proprie convinzioni,senza tuttavia farle diventare una lotta continua con chi non la pensa come te, si auspica rispetto reciproco
    2 h · Modificato · Mi piace · 1
  • Paolo Bolzani Ma certo Grazia, ognuno ha diritto alle proprie convinzioni, ma bisogna anche, secondo me, fare una scelta di verita'. Io sono d'accordo con Benedetto XVI quando dice: "La questione della verità, quella che in origine mosse i cristiani più di tutto il resto, qui viene messa tra parentesi." Tutte le verita' non sono intercambiabili. E la presunta intercambiabilita' non porta alla pace e al rispetto reciproco.
  • Francesco Sammartino Ma tu pensala così. Mi fa piacere che ne parliamo. Ma io non sono d'accordo.
  • Grazia Martinez Per carità non ho parlato di intercambiabilità, se ho una convinzione tale rimane e così anche se non condivido rispetto le convinzioni di chil la pensa diversamente da me
  • Paolo Bolzani Ma io vedo un limite al concetto del rispetto delle convinzioni altrui. Mi spiego. Mi chiedo cosa vuol dire rispettare le convinzioni di chi ha posizioni che collidono con la dignita' e liberta' della persona?. Senza verità sull'uomo, è difficile costruire una linea di resistenza concettualmente robusta e fondata nei confronti dei rischi autoritari o anche totalitari. E' essenziale, ad esempio, tenere come punto fermo la dignita' intrinseca della persona, che va difesa, quale che sia la verità o non verità delle idee e delle convinzioni di ciascuno. E come mi devo comportare quando quelle convinzioni si manifestano per minacciare la mia dignita' e la mia liberta'. Allora il "io rispetto le convinzioni di tutti" cosa vuol dire?. Vuol dire che mi piego a chi vuole calpestare la mia dignita' e liberta'. Ma allora non e' meglio ammettere che non tutto è relativo, e c'è sempre qualcosa di assoluto da cui non si può prescindere. Agostino d'Ippona sosteneva che chi sostiene "l'impossibilità di ogni certezza" non puo' che condraddirsi, perché finisce per sostenere "la certezza che non vi sono certezze".