La Volpe Renzi e il Riccio Bersani/D'Alema/Fassina?
Nella discussione fra i difensori delle idee con solidi radicamenti nel passato e lo scomussolamento portato da Renzi mi viene in mente "La volpe e il riccio" di Isaiah Berlin:' «La volpe sa molte cose, ma il riccio ne sa una grande» dice il verso di Archiloco da cui si sviluppa il saggio contenuto nel libro. Da una parte le volpi, prosegue Berlin, che sono coloro «che perseguono molti fini, spesso disgiunti e contraddittori, magari collegati soltanto genericamente, de facto, per qualche ragione psicologica o fisiologica, non unificati da un principio morale o estetico»; dall’altra i ricci, coloro «che riferiscono tutto a una visione centrale, a ... un principio ispiratore, unico e universale, il solo che può dare un significato a tutto ciò che essi sono e dicono». Berlin cerca di convincerci, in questo libro, che certe combinazioni di concetti hanno la capacita' di produrre risultati pratici enormi come cambiamento del corso della storia. Berlin sostiene una visione pluralistica del mondo, fondata sul concetto di una molteplicità, non eliminabile, di modi di vivere e di pensare, da cui discende una impossibilità a determinare in modo inequivocabile che cosa si debba fare o evitare. Le volpi – dice Berlin – compie azioni “centrifughe”, non “centripete”, poiché il loro pensiero si muove su parecchi piani e coglie una varietà di esperienze e di temi senza riportarli a una visione immutabile. l monismo del riccio (ad esempio parliamo di socialismo, di platonismo, di certo illuminismo) assume che le domande abbiano una risposta soltanto, che per raggiungere la verita' ci sia una unica strada. Per la volpe non l’unità, bensì la pluralità rappresenta l’essenza del mondo. Diventa quindi impossibile garantire la soluzione armonica di tutti i problemi. Ed e' proprio contro la condizione di conformismo e di ristagno intellettuale che si afferma la volpe pluralista, come sconvolgimento di atteggiamenti fideistici e di arroccamenti istituzionali.