venerdì 10 ottobre 2014

FURIBONDI CONTRO RENZI


FURIBONDI CONTRO RENZI

Ma quanto fastidio!!! Renzi e' colpevole di non essere comunista, di scegliere la rappresentanza saltando gli apparati intermedi diventati burocrazie che bloccano tutto, di eccesso di personalismo nella leadership, di troppi annunci, di attuare spoil system generazionale e di piccolo gruppo. E' colpevole di riformismo che intacca il blocco storico di riferimento del partito e della stessa sinistra. E' colpevole di alleanza con Berlusconi, di non essere bicameralista, e di non essere succube al tatticismo manovriero della tradizione politica. E' colpevole di copertura politica da parte di Napolitano, di snobbare i convegni ambrosettiani, di incontrare il sindacato "per un'ora", di usare, in modo incontinente, la rete e la Tv. Colpevole di aver preso troppi voti alle elezioni europee. Colpevole di voler aggredire il super tabu' dell'articolo 18, e di mettere soldi in busta paga. Colpevole di non consultare e seguire i consigli dei soliti "ottimati" alla Gustavo Zagrebelsky che gridano all'allarme democratico, e sono sempre pronti a fermare tutto.Colpevole di non cadere nelle trappole schizofreniche dei custodi della Costituzione e della democrazia che quando gli amici sono in minoranza, difendono i pesi e contrappesi contro la dittatura della maggioranza, mentre quando gli amici sono al governo gli stessi sono a gridare ai populismi contro la maggioranza parlamentare.
Colpevole di non piegarsi alle logiche delle correntine interne, alle polemicuzze sui tesseramenti (degli stessi che nel 2013 denunciavano i tesseramenti gonfiati nelle primarie), di denunciare la dibattito mania per mai decidere. Colpevole di essere inviso agli Zagrebelsky, Scalfari, Spinelli, Curzio .... Malaparte pardon lapsus del Pc Maltese , e a tutti i firmaioli intellettuali di appelli, ai registi, giornalisti, scrittori, etc. etc. etc.

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  • Bruno Perlasca Bel lapsus Malaparte.........Comunque tutti questi nemici di Renzi non sono esattamente la parte peggiore del Paese, questo comunque fa un po' riflettere.
  • Paolo Bolzani Ossessione degli "ottimati" ovvero noi siamo il club della superiorità antropologica“...Oggi ho l’impressione che il vero nemico della democrazia, cioè il governo di cittadini responsabili, è proprio il contrario. Non è l’uomo di elite ma è l’uomo-massa. Il nemico non è l’uomo di eccezione che si erge prepotentemente sugli altri, o per lo meno non è solo questo, ma è l’uomo qualunque, il conformista, l’uomo del gregge per usare la celebre espressione di NIETZSCHE. Noi siamo stati abituati a vedere nell’uomo democratico l’opposto dell’uomo aristocratico. Oggi è tra noi un altro nemico della democrazia: l’uomo massificato, costruito, come in uno stampo, dalla influenza persuasiva, insistente, ossessiva, delle comunicazioni di massa. Non il Signore, ma il contrario il servo contento, contento perché non sa di essere un servo...”
    Norberto Bobbio Proposte di riflessione 1989
  • Paolo Bolzani Sul lapsus hai ragione (grazie ho corretto) chissa' cosa ne penserebbe Malaparte???Servizio Pubblico, Maltese: “Sono un fesso ad aver creduto in Renzi” Ma di Malaparte ricordo" L'italiano non ha paura / della legge di natura / e talvolta, anzi, corregge / la natura della legge” (“Benedetti italiani”, p. 153) un toscanaccio pure lui, innamorato del gioco del contradditorio, della doppiezza, che non perde stile nell'essere prima guelfo e poi ghibelllino. Maltese una profanazione del nome Curzio.
  • Paolo Bolzani Dura smuoverti dal tuo "azionismo", alla cui base c’è la convinzione che una categoria di intellettuali (“professionisti, giornalisti, esponenti della società civile”) attraverso un impegno diretto in politica possono salvare l'italietta da se stessa. Purtroppo (dimentichiamo l'esperienza triste degli ottimati di Monti) in passato ogni tentativo di affermare il programma azionista e' andato incontro alla sconfitta. Naturalmente dando luogo a una recriminazione in termini di “tradimento” dei partiti nei confronti di questa élite. Forse fu uno sbaglio dei partiti liquidare l'azionista Ferruccio Parri, per preferire Alcide De Gasperi, ma non condivido la diffidenza sulla sovranità popolare che ha sempre frustrato i progetti azionisti. Ma, a me sembra, che siano i toni di moralismo elitario (e un pochino, solo un pochino, giacobino) ad essere di ostacolo alla affermarsi dell'azionismo...i toni e gli argomenti di Scalfari e Zagrebelski ecc. non aiutano.
  • Bruno Perlasca È vero, è duro smuovermi......la mia posizione è sempre stata un mix di azionismo e marxismo libertario alla Lelio Basso. Sarebbe un discorso molto lungo, però devo dire che l'accusa di moralismo elitario non mi ha mai molto convinto. Le posizioni minoritarie non sono necessariamente elitarie e nel partito avverso al "sentimento" azionista vedo circolare (non è il tuo caso, intendiamoci) umori strani che vanno dal togliattismo di ritorno, al catto-liberalismo "assolutorio a priori", fino a un certo cialtronismo machiavellico alla Giuliano Ferrara.
  • Paolo Ferrario è la vecchia questione dello schema "amico/nemico" (di matrice leninista e stalinista) che la sinistra non si scrolla di dosso. complimenti e grazie per la tua istruttiva rassegna degli "argomenti" usati CONTRO renzi. la cultura del CONTRO che usa lo schema amico/nemico
  • Bruno Perlasca Tuttavia trovo un po'curioso che venga considerato stalinista chi contesta il centralismo democratico renziano. Va bene che ormai vige il pensiero unico liberale, però non esageriamo.......
  • Paolo Ferrario ovviamente non mi riferivo alle persone (tantomeno a quelle che qui commentano) . mi riferivo agli "argomenti ". "persone" e "argomenti" (intesi come criteri di giudizio): spero sia chiara la distinzione. me lo ha insegnato max weber: http://mappeser.com/.../max-weber-etica-dei-principi-ed.../
  • Bruno Perlasca Ho la sensazione che il pensiero luxemburghiano in cui mi sono formato ideologicamente non apprezzi molto le distinzioni weberiane, rincorrendo una forse impossibile coerenza tra fini e mezzi. Per Weber noi luxemburghiani siamo forse dei "fanciullini" in politica.......certo i politici "rotti" a tutte le esperienze non ci entusiasmano. Comunque mi piacerebbe una seria discussione su questi temi, a costo di scadere un po' nell'accademismo.
  • Bruno Perlasca Certo, mi rendo conto che dire "noi luxemburghiani" nel 2014 appaia quanto meno patetico........chiedo pietà, invecchiando ci si attacca alle radici.
  • Paolo Bolzani Cio' che trovo importante della strategia renziana e' (se ci riuscira') l'obbiettivo di rompere le numerose rendite di posizione dei cosidetti "apparati intermedi" che funzionano come struttura oligarchica, e che bloccano la societa' italiana, costringendola a un lento ma inesorabile declino. Piu' che Weber e Luxemburg dovremmo riprendere il ragionamento di R. Michels (vedi il suo "La democrazia e la legge ferrea dell’oligarchia", in “Rassegna contemporanea”, III, 1910, n. 5, pp. 259-283.) che ci spiega la legge oligarchica , per cui la degenerazione verso l’oligarchia, in qualsiasi struttura organizzata, è inevitabile, e la legge della distorsione dei fini, secondo cui la struttura, organizzata inevitabilmente su base oligarchica, per qualunque finalità essa sia nata, ripiega la propria organizzazione su di sé e, “già mezzo allo scopo, diventa scopo essa stessa”. Nel saggio La democrazia e la legge ferrea dell’oligarchia, composto originariamente nel 1909, il Michels scriveva: “La formazione di regimi oligarchici nel seno di regimi democratici moderni è organica. In altri termini, essa è da considerarsi quale ten- denza, alla quale deve soggiacere ogni organizzazione, persino la socialista, persino la libertaria”. ...."l’organizzazione è la madre della signoria degli eletti sugli elettori. L’organizzazione di ogni partito rappresenta una potente oligarchia su piede democratico [...]. Sulla base democratica s’innalza, nascondendola, la struttura oligarchica dell’edificio”
  • Paolo Ferrario il mio modo di pensare è improntato alla cultura del "sì, ma anche". Dunque: ok. anche gli elitisti , (vista la situazione della politica italiana) hanno qualche ARGOMENTO utile. ma a LORO non piacciono gli argomenti. LORO vogliono un nemico
  • Paolo Bolzani APPUNTO ZERO ARGOMENTI- Leggo su REPUBBLICA.IT BOLOGNA - Si è risolta in un flop la contestazione al premier Matteo Renzi, in visita a Zola Predosa, in provincia di Bologna, per la posa della prima pietra del nuovo stabilimento della Philip Morris. A protestare contro il capo del governo c'era solo una delegazione di Sel (sinistra, ecologia e libertà) composta da una decina di persone, che hanno esposto uno striscione con la scritta "Chi ha paura dell'art.18?".
  • Bruno Perlasca Sulla critica del leninismo come "cristallizzazione delle avanguardie al potere" sarò sempre con te. Però le oligarchie non sono tutte uguali........
    Quanto a Renzi, sebbene io non creda che abbia ambizioni così vaste, la rottura delle rendite di posiz
    ione mi trova d'accordo. Staremo a vedere, non ho pregiudizi, anche se non vedo grandi possibilità di modificare radicalmente la politica europea se non si parte da una robusta volontà "keynesiana".
  • Franco Cazzaniga “Comunque tutti questi nemici di Renzi non sono esattamente la parte peggiore del Paese”. Davvero? Possibile che siano ancora peggio della parte peggiore del paese?
  • Paolo Bolzani Evviva Sabina Guzzanti con i migliori de Il Fatto Quotidiano!Con i migliori contro Renzi.
    Trattativa Stato-Mafia News
    Trattativa, Sabina Guzzanti su Twitter: “Solidarietà a Riina e Bagarella”

    di Redazione Il Fatto Quotidiano | 9 ottobre 2014Commenti (402)...

  • Paolo Bolzani Da Facebook post in Tutti con Marco Travaglio Angela Russo il popolo italiano ama la dittatura, amava e osannava Mussolini, amava ed ha accettato un ventennio nelle mani di un pregiudicato che, al Governo, si e' fatto tutti i comodi suoi e dei suoi amici mafiosi e delle sue mignotte. ama e plaude ad un buffone burattino nelle mani dei poteri forti, della Troika, della Bce, degli Usa.... accetta che una Repubblica Democratica, quale sulla carta e' l'Italia, sia diventata di fatto una monarchia dittatoriale, presieduta da un vecchio massone che giusto come succede nelle dittature dichiarate, accentra in se' tutti i poteri, di conseguenza e' sparita l'indipendenza del potere legislativo, del potere esecutivo, del potere giudiziario..... solo una cosa non sono capaci di fare gli italiani, far cadere il re e i cortigiani!
    Mi piace · Rispondi · 12 · 10 ore fa

  • Bruno Perlasca Beh Franco Cazzaniga, non conosco i tuoi criteri di giudizio, ma certo per me Spinelli, Scalfari e Zagrebelsky sono un po' meglio di Verdini, Brunetta, Alfano e Sacconi. Poi, per carità, de gustibus"........
  • Franco Cazzaniga De’ gustibus, appunto. Per me sono lo specchio gli uni degli altri. E per arroganza, pompa e supponenza sono pure peggio. Almeno Verdini, Brunetta, Alfano e Sacconi non giocano a fare gli intellettuali.
  • Franco Cazzaniga O, perlomeno, se ci giocano nessuno ci crede. E questo è già segno di minor pericolosità sociale.
  • Paolo Bolzani Il radicalismo culturale, quello dei "migliori", fa disastri alla sinistra, oltre che all'Italia. Con la solita solfa per cui alla destra, anche se e' maggioranza nei numeri e nel “comune sentire”, viene attribuita l’inadeguatezza storica e antropologica a governare. La sinistra, che ha guadagnato storicamente in autorevolezza grazie alla politica del Pci verso gli intellettuali, continua a vivere di rendita di quella esperienza. Ma e' una sinistra impoverita nel pensiero minoritaria nel paese, mentre la destra continua a essere popolo senza cultura indegno a governare. Non c’è più Silvio Berlusconi, ma ancora maniacalmente "l'intellettuale" e' condizionato a parlarne, come fa Massimo Recalcati, che a “Otto e mezzo”( ultima ridotta dell'antiB) richiamana, poveri noi come siamo ridotti, l’erezione di un Viagra di marmo ( Recalcati dixit:"mausoleo di Arcore" in una "eternizzazione ostinata della vita", una sorta di "viagra di marmo"). Il Gramsci (quello della “riforma intellettuale e morale”) per tutte le coscienze, viene sostituito con queste belle statuine, che sfilano nei talk show del politicamente corretto dei Fazio e Gruber, oltre che su Repubblica e Il Fatto. E l'ottimismo di Renzi viene raccordato a quello di Bettino Craxi degli anni Ottanta: e ci si compiace a richiamare il parallelo fra la Leopolda e la Piramide di Filippo Panseca. E ritorna l'invettiva per chiamare ancora la magistratura a fare il lavoro sporco a salvare la democrazia.
  • Paolo Bolzani " I mandarini appartengono tutti a una casta particolare, sono indipendenti da ogni controllo popolare, e sono persuasi che il buono e misericordioso dio dei cinesi abbia creato apposta la Cina e il popolo cinese perché fosse dominato dai mandarini." (Antonio Gramsci)
  • Franco Cazzaniga Io invece penso che prima seppelliremo nel passato Arcore e i suoi nemici, meglio sarà. I cadaveri, anche quelli politici, ammorbano l’aria.
  • Bruno Perlasca Non puoi seppellire chi ancora continua a condizionare il quadro politico e la cultura media del Paese. Non voler fare i conti con l'eredità complessiva di quella stagione a me sembra un modo per assolversi per non aver fatto quasi nulla per contrastarla veramente. Voi scambiate l'antiberlusconismo folkloristico con il vero anti berlusconismo che nessuno ha mai visto, perché nessuno l'ha mai praticato.
  • Bruno Perlasca Parlo della creazione di una cultura realmente alternativa a quella proposta dal "ventennio", cosa che avrebbe dovuto fare anche la Destra italiana, evitando di apparire ed essere la più sputtanata d'Europa.
  • Carlo Ferrario Il "berlusconismo" c'era prima di Berlusconi e ci sarà anche dopo di lui: è il male endemico che affligge gli italiani
  • Paolo Bolzani Certo se per berlusconismo intendiamo l'Italia dei tanti campanili, dell’Italia profonda odiata dai "migliori" che l’hanno sempre considerata retrograda e reazionaria, cattolica e familistica, popolare e ostile alle tante sinistre, antistatalista. Ma questo ci costringe ad essere realisti su chi siamo in maggioranza in questo paese. 
    E' dal Risorgimento che inizia il confronto tra due mondi contrapposti, una minoranza ideologica che ha sempre cercato di “fare gli italiani” liberandoli dai loro presunti difetti e una maggioranza silenziosa che si è sempre rifiutata di seguire le minoranze ideologiche che chiedevano di fare nuovi gli italiani.
  • Bruno Perlasca Ma il nostro dissenso non è su Renzi, sul berlusconismo, o l'antiberlusconismo o l'anti-antiberlusconismo, ma sulla stessa natura del Pd. Io non ho mai creduto e non crederò mai nell'ecumenismo veltroniano, un patchwork di culture opposte che non porta da nessuna parte. 
    Ripeto che per me è totalmente incomprensibile che un leader della Sinistra, per quanto moderna e de-marxistizzata, possa definirsi, come ha fatto Renzi un cattolico-liberale.
    E altrettanta confusione alberga nella Destra italiana, piena di radicali, libertari un tanto al chilo, sedicenti socialisti, cattolici, anarco-libertini, mezzi fascisti, una baraonda grottesca da cui il povero Fini, che stava tentando di dare un'identità moderna a una Destra legalitaria, si è ritratto inorridito ancor prima di essere buttato fuori.
  • Bruno Perlasca Beh, il povero D'Azeglio non era uno stupido. "Fare gli italiani" era certo un vasto programma, ma nessuno ci ha mai davvero tentato......visto come trattiamo temi tipo "patti tra Stato e Mafia", tra le "torquemaderie" (per me comprensibili) di chi li demonizza e i machiavellismi deteriori (per me incomprensibili) di chi quasi li teorizza (vedi Ferrara), forse l'Unità d' Italia è stata una forzatura storica. Oltre a morire democristiani, finiremo col morire "migliani" (nel senso di dare ragione a Gianfranco Miglio )?
  • Paolo Bolzani sulle "torquemaderie" non ti seguo...per il resto discutiamo e nutriamo la nostra cultura politica e non solo.
  • Paolo Bolzani "Fare gli italiani"... La mia critica e verso una presunta elite intellettuale che non ha piu' la capacita' di interpretare la realta', e che ripete vuote formule utili solo alla conservazione degli apparati burocratici nello Stato, e nella societa' . Negli anni '50 e '60 del '900 le élite avevano la capacità di capire e quindi collegarsi con quanto avveniva nella società. Inoltre era la società stessa che aveva una capacità di azione collettiva, oggi sparita. E' vero che Il capitalismo si basa sull'idea che siamo individui in concorrenza l'uno con l'altro, e sull'idea che da questo derivano innumerevoli possibilità, e che dipende dalla nostra iniziativa individuale il coglierle: tutto questo ci isola come individui e ci rende passivi. Tutto questo funzionava in una situazione di sviluppo economico che ci faceva vedere un futuro in progressione di "opulenza". Ora tutto questo sembra crollato. Occorre un salto politico, che nasca da una elaborazione,che non vedo, basata su messa in discussione di saperi e poteri acquisiti, allargando, fuori dagli schemi, il campo delle possibilità del sistema democratico oggi inceppato.
  • Bruno Perlasca Sul tema "patti tra Stato e mafia", pur non apprezzando certo toni alla Torquemada di chi vuole coinvolgere a tutti i costi Napolitano, trovo comprensibile che la Procura di Palermo, che ha pagato storicamente prezzi altissimi alla lotta contro la criminalità organizzata, voglia vederci chiaro.....Non sono così ingenuo da non capire che un certo grado di patteggiamento tra Stato e mafia sia sempre esistito, ma teorizzarne l'opportunità, come fa qualcuno, mi sembra aberrante. Se si decide, come vorrebbe Giuliano Ferrara, di non fare più le "anime belle" e di accettare la necessità politica del "patto", lo si dica chiaramente e se ne traggano le conseguenze storico-politiche. Però almeno non vengano più a romperci i coglioni con la retorica sul sacrificio di Falcone e Borsellino.......

  • Paolo Bolzani Non sto con Sabina Guzzanti e le sue solidarieta' a Riina, caro Bruno. Leggo e condivido Bordin, mi spiace. Teatro che finira' in niente. Poi sai io mi nutro di storie Usa.
  • Paolo Bolzani A partire dai luoghi comuni della sinistra: fascismo è il “male assoluto”?. Tutto ciò che il fascismo ha fatto è sbagliato. Il fascismo ha tentato di governare? Dunque governare è sbagliato: a partire da Craxi adesso Renzi e' accusato di “decisionismo”. Come se decidere non fosse il mestiere del Presidente del Consiglio. Il fascismo ha imposto il militarismo? Noi vogliamo essere disarmati e pacifisti. Il Paese ha subito una dittatura? Il Parlamento deve decidere sugli umori della piazza, non importa che danneggi il paese.
  • Paolo Bolzani

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