domenica 25 marzo 2018

L'ESTATE DI GHISELA (1953)
(Estratto)
Di Maria Grazia Nicolini
24 marzo 2017
 Sembra un inizio d'estate identico a tutti gli altri. Le madri che spalancano le finestre delle villette affiancate, immerse nella pineta, la Giovanna, domestica in comune, che passa dall'una all'altra casa battendo materassi, lavando vetri e pavimenti e cantando le canzoni di Sanremo, i padri che arrivano nel tardo pomeriggio per precipitarsi in barca, tornando al tramonto con trofei di orate e spigole..(..)
Lo capiamo subito, la Malile ed io, che non sarà la nostra estate ma quella di Ghisela, la tedesca alta, bionda e mascolina che i ragazzi non abbandonano un momento. I "nostri" ragazzi. Gli amici di sempre. I compagni di tutte le vacanze al mare.
Ghisela che si rifiuta di fare i nostri vecchi giochi sotto l'ombrellone, che corre, che fa la lotta coi maschi, che entra ed esce dal mare senza rispettare il drastico orario del bagno, che nei giorni di libeccio sfida le onde e incita i ragazzi a seguirla, che non mette la cuffia di gomma, che non si cambia quando è bagnata, ma si rotola ridendo nella rena calda. E che porta il due pezzi, invece del costume intero di lastex..(...).
Tutta la notte ruggisce il vento. Rumore di marosi che si scagliano sulla sabbia, sugli scogli. (..) Col primo sole i ragazzi sconvolti. Ghisela è andata in mare da sola, all'alba e non è tornata. L'immagine di Ofelia che rapida mi passa nella mente..(....)
Mai stata in mare Ghisela, ma in pineta, col fidanzato arrivato dalla Baviera, un certo Gunther. (..) Si vergognano i giovani maschi, si sentono traditi. Quasi non provano sollievo al pensiero che lei sia sana e salva.(..)
Sarà un po' faticoso tornare alla quotidianità, ma l'estate è ancora giovane. Manca più di un mese alla riapertura delle scuole. Quello che conta, comunque, per me e la Malile, è che sia finita, definitivamente finita, l'estate di Ghisela.