giovedì 5 aprile 2018



SGUARDI
Joyce Carol Oates
 Acqua nera

“Con mossa scherzosa fece per alzare gli occhiali da sole di Kelly Kelleher per scrutarle gli occhi e lei, prontamente, si adeguò al gesto sollevandoli lei stessa e incontrando lo sguardo aperto e indagatore di lui (azzurro: l'azzurro del vetro colorato) ma solo per un momento.

E il suo sorriso s'incrinò, in modo appena percettibile. Come se in quel momento lui avesse dubitato di sé: del suo potere di maschio.
E mormorò, quasi in tono di scusa, anche se in realtà le stava facendo un complimento: Sì, verdi... belli.
In realtà gli occhi di Kelly Kelleher erano più grigi che verdi: color sassolino, li definiva lei. Privi di particolari virtù salvo che erano ben distanziati l'uno dall'altro, grandi, simpatici, «normali». Ma le ciglia così scolorite, fragili, sottili. Se non metteva il mascara, che però non le piaceva, le ciglia erano quasi invisibili.”