martedì 14 febbraio 2017



DUE STORIE SPORCHE
Anche se pubblicato da Adelphi, in Italia Alan Benett è autore quasi sconosciuto. Raro trovare qualcuno che abbia letto un suo romanzo. Bennett ha, per me,  una staordinaria capacità di mettere sotto lente di ingrandimento la "normalità" per farci scoprire - con un grandissimo, impareggiabile, effetto umoristico - come da vite modeste, di piccolo-borghesi di provincia, mediocri in tutto, emergano aspetti sorprendenti, generati dai conflitti nascosti dell’animo umano. 
Estratto da Alan Bennett "Due Storie Sporche" - Adelphi: "«Graham, se vi sposate in chiesa il canonico vuole che fingiate di credere in Dio. Lo sappiamo tutti che è solo una cosa decorativa. Hai presente le hostess che prima del decollo fanno il discorso sulla sicurezza? Ecco: Dio sta nell’alto dei cieli e il salvagente sotto la poltrona».
«Non capisco cosa c’entra se siamo andati a letto o no».
«All’età del canonico Mollison» spiegò Mr Forbes con calma «uno dei pochi vantaggi del mestiere è potersi impicciare della vita sessuale dei giovani. In qualsiasi altro contesto ti arrestano; se sei prete, passa per assistenza spirituale».
«Che brutto mestiere».
Graham constatò di essere uno schianto. Solo allora si staccò a malincuore dalla propria immagine allo specchio e ispezionò brevemente il padre. Poteva andare.
A tempo debito i due fidanzati andarono in chiesa, fecero le pubblicazioni e poi ebbero il famoso 
incontro col canonico. Betty scoppiò a ridere appena fuori. Si era trattenuta per tutto il tempo, mentre Graham si era solo annoiato. Poi lei gli fece notare il lato comico della faccenda e lui, che non si era mai imbattuto in una donna spiritosa, si rese conto per la prima volta che Betty poteva anche piacergli.