Ignoranza non è un problema di ieri. Oggi pure di più.
Poco dopo l’Unità d’Italia, lo storico meridionalista Pasquale Villari ammoniva: "bisogna che l’Italia cominci col persuadersi che v’è nel seno della Nazione stessa un nemico più potente dell’Austria, ed è la nostra colossale ignoranza"
Sappiamo che «ignorante» è sinonimo di «confuso, incomprensibile, violento».
Quindi l'ignoranza è il «nemico più grande» ieri come oggi.
L’Italia ignorante non è l’Italia che può prendere slancio. Non contrasta le diseguaglianze, non favorisce l’avanzamento sociale.
Non sono stati sufficienti centocinquant’anni per risolvere questa emergenza. Ma se un fenomeno dura almeno un secolo e mezzo, lo possiamo definire davvero un’emergenza?
Ogni anno l’Ipsos Mori diffonde il suo Index of Ignorance, rilevazione statistica in grado di indicarci il paese più ignorante del mondo. Sapete qual è stata nel 2014 la popolazione con il maggior numero di risposte sbagliate? Risposta: l’Italia. Gli italiani credevano che nel loro paese i disoccupati fossero il 49 per cento. Erano il 12. Che gli over 65 fossero il 48 per cento. Erano il 21. Che gli immigrati fossero il 30 per cento. Erano il 7. Che le ragazze madri fossero il 17 per cento. Erano lo 0,5