DRAMMA
Estratto da "Storie che danno da pensare"
Robert Walser
Se soffriamo, immagino, è soprattutto perché siamo così simili, e il peggior peccato che noi uomini commettiamo è forse quello di essere troppo poco diversi e di non interessarci con sufficiente intensità l’uno dell’altro. Quanto più pensiamo di diventare saggi, tanto meno interessanti ci rendiamo, il che rappresenta una frattura nelle umane relazioni di buon vicinato. Ci sono persone che si amano e si seppelliscono l’un l’altra sotto le macerie e gli effluvi di una noia mortale. E si chiedono invano come sia possibile e come tutto ciò sia potuto avvenire. Sono tutti così spaventosamente uguali, e cosa sono mai, uomini e donne, di tanto diverso se non parti di un’identica convivenza sociale che, soffusa di velleità intellettuali, li rende fiacchi e li appiattisce. L’incanto dei sessi contrapposti si logora per effetto di una scostumatezza che impera nel pieno del bon ton e che agisce e si propaga in ogni direzione, e quanto rimane dell’uomo e della donna è un’orrida paura provata da ambedue di fronte alla vuotezza, alla sporcizia e all’assenza di significato di giornate che vanno e vengono. I matrimoni sono in molti casi delle tombe e l’incanto si trasforma in un’indifferenza foriera di rannuvolamenti, mugugni e pallori. E siamo anche dei bambini. Alla maleducazione spetta il ruolo principale. Ed è per questo, proprio per questo che le persone sono di scarso interesse. Sono di scarso interesse perché maleducate. Quelle poche stupidaggini e cattiverie che ci tributiamo l’un l’altro, dandoci la pariglia in una sorta di terribile girotondo, non sono proprio nulla in confronto alle beatitudini che albergano nella persona davvero colta e dignitosa. La stupidità e la mancanza di cuore hanno uno sguardo opaco e una condotta in ogni senso insulsa e noiosa. A farci perdere la vita e la nostra umanità è l’indolenza; e quello che abbiamo avuto l’audacia di deridere, i buoni costumi e il senso dell’ordine, sono i sostegni di ogni vera cultura e il fiore di qualsiasi vita bella e interessante. Perché ci annoiamo? Perché non siamo coraggiosi. Perché siamo privi di interesse? Perché siamo cattivi. Perché siamo sgradevoli l’uno all’altro? Perché non abbiamo né modi né moralità.