LEGGERE È EROTICO
G. Middei
Leggere è erotico. Le parole hanno un potere di seduzione.
Alle volte credono sia folle quando dico che una prosa ben fatta mi procura piacere. La gusto, la assaporo, lascio che mi inebri. Ogni libro ha un suo “gusto”. Non mi credete?
Allora pensate allo stile torrenziale di Dostoevskij, fatto di monologhi e dialoghi trasbordanti che vi assalgono come una marea in piena; cosa provate quando leggete Dostoevskij? Un senso di adrenalina, di eccitazione, di esaltazione intellettuale; sono ben diverse le sensazioni che proverete davanti il periodare limpido, sommesso di Cechov.
Altrettanto diverso è quel senso di maestosità, di calma, di grandezza che vi susciterà la penna di Tolstoj; mentre la scrittura di Nabokov, fatta di audaci metafore e descrizioni che frantumano il vostro campo visivo in tanti infinitesimali particolari, dove la persona umana non è più tratteggiata nella sua interezza ma colta con grovigli di gambe e misteriose scarpette a punta, appagherà tutti i vostri sensi.
Kafka con il suo lessico sobrio, preciso, quasi chirurgico, vi trae volutamente in inganno perché il realismo della sua scrittura fa risaltare ancora di più le vicende paradossali che capitano ai suoi personaggi; o ancora pensate alla lingua colorita di Pirandello e della Morante, alla scrittura onirica di Virginia Woolf, all’essenzialità poetica di Hemingway. Ogni autore ha una sua lingua; le descrizioni, una certa disposizione dei vocaboli, un lessico ricercato o al contrario dimesso susciteranno in voi emozioni e sensazioni diverse.
Ma la bellezza di una lingua complessa, letteraria oggi non è per tutti! Coltivate in voi questo gusto e non lasciatevi spaventare dai classici. Leggete, è il mio consiglio, ma leggete per assaporare le sottigliezze, le sfumature, i dettagli, leggete un libro come se stesse facendo l’amore. E per voi, quanto conta lo stile? Che sensazioni vi suscitano gli scrittori che amate?