mercoledì 11 ottobre 2017


AMICI POTENZIALI
Di Gianfranco Giudice
Capita di incontrare persone nella vita con cui sentiamo che si potrebbe dire sempre qualcosa di più, ma poi non si dice mai. Anche l'altra persona sente la stessa cosa che sentiamo noi. Capiamo che parlando con queste persone proviamo un particolare piacere, stiamo bene, pur non essendo veri amici, ma poco più che conoscenti. Ci si dice spesso che magari un giorno ci vedremo a bere qualcosa assieme per chiacchierare con calma, non di corsa come sempre, ma poi quel giorno non arriva mai, non arriverà mai. Non c'è occasione, non c'è tempo, forse si ha paura di trovarlo, modificando abitudini consolidate della quotidianità, fonte di impagabili sicurezze. Nonostante ciò, avvertiamo che quando scambiamo qualche parola col nostro amico potenziale siamo contenti. Si potrebbe iniziare un lungo discorso, ci si potrebbe raccontare, perché capiamo che con quella persona particolare esiste un affetto naturale, spontaneo, fatto di sguardi che esprimono comprensione, simpatia immediata. Sono persone incontrate per caso nei luoghi che frequentiamo, colleghi di lavoro, magari un compagno di viaggio occasionale ogni mattina, oppure amici di amici. Se il filo del tempo si riavvolgesse, alcune di queste persone particolari capiamo che sarebbero diventate nostri amici. Ma oramai è troppo tardi, non si può più, sarebbe troppo impegnativo investire in una nuova relazione umana. Sono  occasioni perse sotto i nostri occhi, consapevoli che le stiamo perdendo irrimediabilmente. Eppure la vita è così, è proprio questo. È un insieme di occasioni casuali perdute per sempre, si salva qualche occasione che raccogliamo, non perché migliore di altre, solo perché l'abbiamo incrociata prima. Ogni lasciata non è persa. È quella che ritrovi ogni volta che ti ripassa accanto, proprio come l'amico potenziale.Resta comunque bello saperne gustare l'assaggio, contribuisce per un istante a dare senso alla nostra vita, il senso della condivisione possibile e necessaria per l'esistenza.