domenica 5 agosto 2018


ALESSIO FIGALLI: RIFLESSIONE SULLA MATEMATICA
Alberto Conserva
Un Italiano riceve il premio Fields. La notizia rimbalza nell’arena mediatica. Finalmente una vetrina prestigiosa per l’Italia. Anche noi “buonisti” normalmente accusati di essere dei “senza patria”, solo perché coinvolti emotivamente dalla tragedia dei migranti, cui viene negata ogni speranza, ci sentiamo bene quando un nostro connazionale ottiene riconoscimenti che hanno risonanza nel mondo. Alessio Figalli, grazie!

Il rapporto degli Italiani con la matematica non è dei migliori. Osservo come anche nella filosofia spicciola dei social, prevalga l’esaltazione della hubris alla maniera di Nietzsche. Per sostenere il rigoroso razionalismo di Cartesio, filosofo e matematico, occorre porsi sulla difensiva. Razionalità e numeri sono considerati restrizioni anguste del pensiero, in quanto basati sullo stretto sentiero del “vero o falso, tertium non datur”. Nell’agorà nazionale del Bar Sport, ormai unica fonte della cultura nazionale che conta, prevalgono i sentimenti di rabbia, frustrazione, invidia, risentimento, sorretti dal  fondamentalismo più retrivo.

Noto che nel comunicare la notizia, commentatori di vario tipo si affrettano a spiegare come le ricerche di Alessio Figalli abbiano utili riscontri, nell’economia, meteorologia o siano riconducibili ad immagini evocative come le bolle di sapone. Il fatto che il bravo giovane italiano sia impegnato nello studio del “calcolo delle variazioni” e delle “equazioni differenziali alle derivate parziali”, sembra una locuzione priva di significato. Eppure il senso della matematica non risiede nelle applicazioni, ma nell’astratta purezza del pensiero. I matematici assomigliano più ai poeti, che non agli studiosi di scienze applicate o agli economisti.

La genialità italiana, non trova riconoscimenti nel paese del Bar Sport, deve emigrare. Un po’ dappertutto: Francia, US, Svizzera. In Italia no e basta accostare la sua immagine a quella dei giovani che contano qui, per capire l’inconciliabilità di due mondi.