martedì 21 agosto 2018


L'UOMO CHE DONA GLI ANNI
 Scrive Canetti che il dover lasciare un giorno il nostro corpo a questo mondo senza più noi dentro è un atto di pura ingiustizia perché non viviamo abbastanza, non ci è concesso abbastanza tempo per farci valere. [...]Ho messo insieme una biblioteca che mi durerà più di trecento anni e tutto quello di cui ho ancora bisogno adesso sono questi anni[...]

L'UOMO CHE DONA GLI ANNI 
L’uomo che dona gli anni, un benefattore
propri anni come somma di riscatto per gli altri. Un uomo che dona a certe persone, di cui intuisce il valore, alcuni anni della propria vita per allungare la loro. Gli è stata profetizzata una lunga esistenza; sa che dovrebbe arrivare a cent’anni. Decide allora, viaggiando e acquisendo informazioni dettagliate, di scoprire chi sono quelli che hanno bisogno dei suoi anni. E li distribuisce con molta oculatezza, non troppi né troppo pochi; è una professione faticosa. Nel tempo da vivere che riserva a se stesso, tocca a lui disporre sul miglior uso del proprio sacrificio. La notizia della sua strana attività si diffonde in fretta. Egli finisce così nelle mani di speculatori, che vogliono far soldi con i suoi anni e che, a tal fine, devono convincerlo di quanto valore abbia la vita dei loro clienti, di quanto essi siano in generale importanti e utili: tali clienti però altro non sono se non decrepite e insignificanti donnicciole, cariche di soldi e ancor più di avidità, quella di chi vorrebbe garantirsi qualche ridicolo annetto supplementare. Gli speculatori creanoquindi persone importanti, perché al benefattore, che è un animo puro, il denaro non interessa minimamente. E i suoi anni, essendo il loro numero limitato, diventano sempre più preziosi; quanto meno resta di quel capitale, tanto più la gente fa ressa per goderne. Si arriva a una sorta di circolazione di titoli azionari sottobanco, che passano di mano in mano e toccano quotazioni folli. Quelli che avevano beneficiato dei suoi anni all’inizio, prima che si intromettessero gli speculatori, vengono ora rintracciati e sottoposti a pressioni di ogni genere perché cedano i loro diritti. Gli anni si frantumano in mesi e settimane. Coloro che sono diventati titolari dei diritti mediante acquisto costituiscono una società con tanto di consiglio di amministrazione ed elezioni dello stesso. Il principale compito di tale società è sorvegliare il momento in cui il benefattore arriverà al termine della propria vita, a quel traguardo da tempo stabilito. Da quell’istante, la sua vita apparterrà a loro.