sabato 10 febbraio 2018


RICORDI
Elias Canetti
Estratto da "La provincia dell'uomo"
....Il vero valore del ricordo sta in questo: che ci fa capire che nulla è mai passato...."
"Ci si può domandare se si debba condannare l’intenzione di racchiudere la propria vita in un tutto, una volta giunti a una certa età. Perché sarebbe plausibile che, sotto la spinta di ciò che si è estratto da noi stessi, ci si chiuda verso l’esterno, non si voglia assimilare più nulla e di fatto, poi, non si assimili veramente più nulla. Forse il valore di ciò che si è assimilato tardi è dubbio. Non penetra dovunque, scorre via sulla superficie, ormai un impermeabile ci protegge dal nuovo. L’apertura verso l'interno, invece, aumenta talmente che le si deve cedere, anche se il profitto che ne ricaviamo dovesse essere solo in parte giustificato. La difficoltà sta in questo: che un velo di splendore si posa su tutto ciò che è passato, semplicemente perché è passato; e in special modo è uno splendore dei morti. Non ci è concesso diffidare di questo splendore, perché esso contiene in sé la riconoscenza per il vissuto. Non …può essere altro che il nostro vissuto, e la colpa che talvolta ci può capitare di sentire perché non è il vissuto di tutti gli altri, perché per così dire li esclude, è una colpa presuntuosa, perché come avremmo potuto condurre la vita di tutti? Il ricordo è buono perché aumenta la misura del riconoscibile. Ma bisogna fare particolarmente attenzione che non escluda mai il terribile. Il ricordo può concepire il terribile diversamente da come esso apparve nel suo atroce presente, diversamente, ma in modo non meno crudele, non meno insopportabile, non meno assurdo, tagliente, amaro; e non deve concepirlo con soddisfazione perché è passato: nulla è mai passato. Il vero valore del ricordo sta in questo: che ci fa capire che nulla è mai passato.
Non ci si vede mai con sufficiente severità. Ma deve essere una severità particolareggiata,
non appena si semplifica diventa una futile posa di condanna, che procura piacere per ragioni sbagliate." Elias Canetti, "La provincia dell'uomo"