VENERE NERA
di Pietro Cazzaniga
Venere nera in coda al Carrefour insieme a una amica un po' punk e a un uomo nero grande e grosso che le segue a mezzo metro come fosse una guardia del corpo. Comprano birra e pesto. Sale le scale, si sente il botto di una bottiglia di birra che cade e si rompe. Pago il mio conto e salgo a mia volta le scale. Due francesine slavate calpestano ignare i cocci, si sente odore di birra. E la venere nera è fuori, viene insultata da due ubriaconi, uomo e donna. Il guardiano del supermarket si frappone, ma con la prudenza di chi non vuole grane, il gigante nero del suo seguito l'afferra delicatamente per un gomito come a farle fretta e l'amica si guarda intorno come chi nella discussione è finito per caso. Solo la Venere, con voce da bambina e portamento da Du Barry risponde a tono. Gli ubriachi la seguono, minacciano, la guardia e l'amico gigante nero continuano a spostarla delicatamente più in là. Lei risponde ancora a tono, ma come una Venere alla fine si allontana.