Estratto da "Storie che danno da pensare"
Robert Walser
Non mi viene più nulla in mente, vedo solo un paio di guanti che giacciono stanchi al bordo del tavolo. Vedo con chiarezza quanto sono tristi e stanchi, questi guanti. Hanno un aspetto così nobile. Non vanno davvero bene a nessuno, è per questo che penzolano qui come foglie d’autunno? Sono gialli e guarniti di pelliccia marrone scuro. Sono lunghi e stretti. Come sono poveri i guanti che non possono vivere aderenti a una bella mano. Ecco che arriva una giovane ragazza, una bambina, che li vuole provare, ma non vanno bene: manine troppo corte, ditini ancora troppo poco lunghi. Adesso è il turno di una robusta signora, ma la sua mano è troppo grassa, le sue dita fin troppo grandi. Tocca ora a un’attrice provarli, ma non va. Troppa salute: la mano giusta perché sottile, ma per il resto troppo carnosa. Le cuciture dei guanti stanno per saltare. Ecco adesso una bella, maestosa, dolente signora, a lei vanno bene. Mani lunghe, mani magre, mani sofferenti e sottili, a voi i guanti vanno bene. Guanti felici, più che felici e povera, cara, infelice signora!