lunedì 18 marzo 2019


IL SEMPREPIÙ
Estratto da "Il testimone auricolare"
Elias Canetti

Il Semprepiù dà più di quel che riceve. Sa e ha più di chiunque altro. Se capita uno scassinatore, lo carica di roba tanto da farlo crollare sotto il peso. Poi lo aiuta a portare il 
fardello giù per le scale. Poi gli mostra anche la via e lo mette in guardia dai pericoli. 
Il Semprepiù s'impegna in complicate di￾scussioni con specialisti. Li inonda di consi￾gli, tutti quanti, non c'è niente che lui non sappia, ne sa più lui di ognuno di loro. Nessuno riesce a capire dove trovi il tempo per leggere, ma come può un uomo, al giorno 
d'oggi, leggere tutto su tutto? Lui può, o forse le cose gli arrivano nel sonno, ha una 
memoria a tenuta stagna. Non dice « lo so », perché sa molto di più, e così passa diretta￾mente a quello che sa in più: lo dice in termini rigorosi e pacati, non è presuntuoso, lo si direbbe modesto; resta il fatto che ogni volta dà più di quel che riceve, fa pensare a un distributore automatico dalla struttura misteriosa. 
Il Semprepiù frequenta ambienti di ogni ti￾po, tra l'uno e l'altro non fa distinzioni, non è uno snob e non si nega a nessuno. Non gli va neanche di passare per un benefattore. 
Nell'aspetto non è appariscente, non dà mai 
nell'occhio, non si mette a spiare, va, sta, siede, si muove come chiunque altro. A molti 
pare un uccello corridore, non troppo grosso però. Sorride quando riceve, ma è serissimo al momento di dare. Ha le orecchie a punta, sporte leggermente in avanti. La lingua la tiene ben nascosta, tutto quello che dice lo dice servendosi di una lingua segreta. 
Se non la smette più di parlare è chiaro che sta dormendo. Allora non ode più nulla, dà e 
continua a dare senza fermarsi, allora non riceve niente di niente, allora è felice.