domenica 1 ottobre 2017




CHE ACCADRÀ IL 12 OTTOBRE
Dino Buzzati. 
 Da “Le notti difficili.”
Tardo pomeriggio del prossimo 12 ottobre in Val Serà (Carnia). Il cielo sarà coperto, un gelido vento scenderà dalle montagne. Il sole sarà tramontato o starà per tramontare, infatti la luce del giorno dileguerà rapidamente. Le campane del piccolo paese di Strut avranno già suonato per il vespro. Una grande pace regnerà sulla campagna, rare le automobili sulla provinciale, muti i cani dei casolari. In silenzio passeranno anche gli ultimi gruppi di corvi diretti ai loro nidi, sulle piante in riva al fiume. Nella vecchia casa di famiglia in cima a una collinetta boscosa, il professore di storia del diritto italiano Luigi Splitteri, 43 anni, ancora in vacanza estiva, avrà acceso il fuoco nel caminetto e, seduto in poltrona, starà consultando un grosso libro rilegato, probabilmente una enciclopedia o una raccolta di rivista giuridica.
Una tardiva mosca, con la appiccicosa e probabilmente disperata insistenza delle mosche che si sentono prossime a morire a motivo dell'inverno sopraggiungente, continuerà a posarsi sulla fronte, sul naso e sulle mani del professore, il quale ogni volta la scaccerà con un rapido gesto di stizza, quasi istintivo. Continuando la persecuzione, lo Splitteri, deposto il volume, prenderà un giornale e lo arrotolerà a formare una specie di asta, con cui ammazzare la mosca. Riprenderà quindi sulle ginocchia il volume, nella destra stringendo il giornale arrotolato, pronto a colpire. Contrariamente a quanto ritengono gli scienziati, non è che la struttura degli atomi componenti la materia assomigli vagamente a un sistema planetario: ogni atomo in realtà è un sistema planetario~ rispetto a noi infinitamente piccolo~ con un sole, i pianeti che gli girano intorno ed eventualmente vari satelliti. Proprio all'ultima estremità della seconda zampa destra della mosca che starà tormentando il professore~ c'è un atomo il cui sistema solare comprende un pianeta abitato da esseri identici a noi.
Anche il pianeta su cui vive il professore Splitteri potrebbe appartenere a un sistema solare costituente un atomo della zampa di una mosca in un universo di grado superiore. A sua volta, il pianeta dove vive questa seconda ipotetica mosca, - grande evidentemente come miliardi di galassie, - potrebbe far parte di un sistema solare costituente un atomo della zampa di una terza mosca di un ulteriore universo.
“Come possiamo escluderlo? Di mosca in mosca, per così dire, ci si può smarrire ~ di universi sempre più giganteschi, la dimensione dei quali è tanto grande da non poter essere espressa non dico da cifre ma neppure da formule umane.
Ma torniamo nella sala di soggiorno della vecchia casa dove il professore Splitteri sarà disturbato dalla mosca d'autunno. In questa stanza si avvererà un avvenimento senza precedenti non solo nella storia del mondo ma nella storia del cosmo universale. E staranno per decidersi eventi di incalcolabile importanza.
Molti scienziati, sulla base di considerazioni statistiche, ritengono che esistano, nell'universo, centinaia o per lo meno decine di migliaia di pianeti abitati da esseri uguali o simili all'uomo.
Ciò non è vero. Il pensare che, se si verificano condizioni ambientali uguali a quelle che videro prodursi la razza umana, debba presto o tardi venire alla luce una creatura come noi, è puerile ingenuità. Condizioni di quel genere possono determinarsi milioni di volte senza che per questo debba comparire l'uomo. Nasceranno i battèri, le amebe, i tardigradi, i celenterati, gli insetti, i rettili, i mammiferi, le balene, gli elefanti, i cavalli, le scimmie parlanti, perfino i cani boxer che sono tra le invenzioni più felici del creato.
Ma l'uomo no.
L'uomo infatti è una imprevista anomalìa verificatasi nel corso del processo evolutivo della vita, non il risultato a cui l'evoluzione doveva necessariamente portare.
E' mai concepibile infatti che l'officina della natura mettesse determinatamente in circolazione un animale nello stesso tempo debole, intelligentissimo e mortale cioè inevitabilmente infelice? Fu una specie di sbaglio, un caso quasi inverosimile che ragionevolmente non ha motivo di ripetersi in nessuno dei pianeti, - ce ne sono forse miliardi di miliardi di miliardi, - i quali presentano condizioni ambientali uguali alla Terra.
Eppure il fenomeno-uomo, per quanto sia difficile a credersi, si è verificato una seconda volta. Vale a dire che nell'universo degli universi esiste non uno bensì due pianeti, dalle medesime caratteristiche morfologiche, abitati dall'uomo. Il primo è quello dove vive il professore Splitteri. L'altro, infinitamente più piccolo, è quello che gira nell'atomo
all'estremità della seconda zampa destra della mosca che sta tormentando il detto professore.
E' intuitivo che nel primo pianeta, che chiameremo convenzionalmente A, il tempo corre con ritmo di gran lunga più lento che nel secondo microscopico pianeta, che chiameremo Z. Parimenti il corso della vita di un paramecio è molto più veloce che non quello di un elefante. Nel tempo, poniamo, impiegato dal professore Splitteri per accendere una sigaretta, sul pianeta Z trascorrono intere giornate e forse mesi.”
“Eppure, per una combinazione tanto singolare da far pensare a un intervento divino, la comparsa e la evoluzione della umanità sul pianeta Z, quello piccolissimo, dove il tempo vola a precipizio, si compiono in modo da poter coincidere con l'evoluzione del pianeta A precisamente la sera del prossimo 12 ottobre in quel di Strut.
Si resta davvero perplessi, per la tentazione di non credere, di fronte a due coincidenze così favolose: la prima per la presenza nello stesso punto dell'universo, cioè la casa Splitteri a Strut, dei due soli pianeti abitati dall'uomo che esistano nell'intero universo; la seconda per la contemporaneità del grado di evoluzione delle due umanità la sera del prossimo 12 ottobre.
Vale a dire che sia sul pianeta A sia sul pianeta Z in quel momento gli uomini hanno raggiunto il medesimo livello di progresso e si occupano delle medesime cose: il pericolo atomico, i tentativi spaziali, la lotta contro la fame, il movimento 
“beat". Sia su A sia su Z, trionfo dei capelloni. Non solo: la sera del 12 ottobre anche sul pianeta Z - quello contenuto nell'atomo della zampa di mosca, - ci saranno un professore di nome Splitteri seduto accanto al fuoco in una casa di campagna presso un paese chiamato Strut, e magari anche una mosca che lo infastidirà (in nessun atomo di questa mosca, tuttavia, ci sarà un pianeta abitato da animali come noi perché le umanità sono soltanto due nell'intero universo).
Naturalmente, data la diversa velocità nel flusso del tempo, quando il professore avrà finito di consultare il suo libro può darsi che gli abitanti del pianeta Z abbiano già raggiunto coi loro razzi il loro satellite, risolto il problema della fame, trovato il rimedio contro i tumori. Insomma è probabile che l'umanità Z, la quale corre più svelta, terminerà il suo ciclo molto prima di quella A. Ciò, a meno di imprevisti. Intanto la mosca, che nella zampina porta il pianeta Z carico di "homines sapientes", si sarà posata su un ginocchio del professore, il quale l'avvisterà subito e lentamente alzerà il giornale per ammazzarla. Quando l'avrà ammazzata, dato che è un maniaco della pulizia, prenderà delicatamente la vittima per le alucce e la butterà nel fuoco purificatore.
A questo punto tutti voi intenderete, immagino, l'estrema importanza dell'episodio, a prima vista di scarso rilievo. Il problema è questo: io che scrivo e voi che leggete apparteniamo all'umanità A oppure all'umanità Z? Siamo cioè dei colleghi del professore Splitteri (il primo che abbiamo considerato), o viviamo invece nell'interno della zampa della mosca persecutrice? Non è una questione indifferente. Nel primo caso, la nostra sorte non verrebbe affatto modificata. Nel secondo caso, al contrario, la mosca morta cadendo tra le braci ardenti, violente perturbazioni avverranno nell'intimità della materia che la compone. ~ probabile che cataclismi siderali sconvolgano l'interno degli atomi, con la distruzione fulminea dell'intero secondo genere umano. E quindi di noi stessi, se per caso ne facciamo parte. Il dilemma è grave. Eppure non possiamo risolverlo. Ci è rigorosamente negato di capire se viviamo in un mondo o nell'altro. Per saperlo, dobbiamo aspettare il 12 ottobre.”

Dino Buzzati. “Le notti difficili.”