lunedì 16 ottobre 2017






LO SBAGLIO..SEPPELLIRSI IN CAMPAGNA?
Saul Bellow. Herzog 
" Il tuo grande sbaglio è stato di andarti a seppellire in campagna con quell'idea di finire il tuo lavoro - quel saggio su coso come si chiama. Non ne sei mai arrivato a capo, no?»
«No» disse Herzog.
«E allora perché tutta quella storia?»
Herzog provò a spiegarle qual era il perché della storia: che quel suo saggio
doveva, nelle intenzioni, finire per dare una nuova visione della condizione
dell'uomo moderno, dimostrare come la vita possa essere vissuta rinnovando
continuamente il sistema di rapporti universale; abbattere l'ultimo degli errori
dei romantici sull'unicità dell'Io; correggere la vecchia ideologia faustiana
dell'Occidente e indagare sul significato sociale del Nulla. E c'era dell'altro.
Ma si frenò, perché vide che lei non capiva, e che questo la offendeva,
convinta com'era, soprattutto, di non essere una qualunque Hausfrau. [...]
«Sì, sono stato uno stupido - uno scervellato. Ma vedi, era proprio quello
uno dei problemi su cui stavo lavorando: che adesso la gente ha la possibilità
di essere libera, ma la libertà non ha contenuto. È come un vuoto fatto di urla.
Credevo che Madeleine condividesse i miei interessi - è una studiosa.»
«Lei dice che eri un dittatore, un tiranno in piena regola. La comandavi a
bacchetta.»
Eh sì, ce l'ho l'aria di un monarca caduto dal trono, pensava, com'era stato
il babbo, emigrante di nobile stirpe e contrabbandiere d'alcol di valore zero.
Era proprio una brutta vita, a Ludeyville: tremenda, lo ammetto. Ma quella
casa non l'avevamo comprata perché lo voleva lei, e non ce ne siamo andati
quando lei lo ha voluto? E non ho sistemato io tutto - anche per i Gersbach - in
modo da poter partire dalle Berkshires tutti insieme?
«E poi, di cos'altro s'è lamentata?» chiese Herzog.
Zelda l'osservò per un attimo come per rendersi conto se fosse abbastanza
forte da reggere il colpo, e poi disse: 
«Che eri un egoista».
Ah, quello! Capì subito. La ejaculatio praecox! Il suo sguardo si rabbuiò, il
cuore cominciò a battergli forte e disse: 
«Ci sono state delle difficoltà, per qualche tempo. Ma negli ultimi due anni,
no. E del resto con altre donne, quasi mai». Che spiegazioni umilianti. Zelda
non era obbligata a crederci, il che lo metteva in posizione di autodifesa e
quindi in un tremendo svantaggio. Né poteva certo prenderla e portarsela in
camera da letto, per darle una dimostrazione, o presentarle degli attestati con
le firme di Wanda o di Zinka. (Ricordando, sul treno ancora fermo,
l'impacciata e furiosa smania di quei tentativi di spiegazione, gli venne da
ridere. Ma non passò sul suo volto che un pallido sorriso.) Che farabutte erano
- Madeleine, Zelda... le altre. A certe donne non importa il male, il danno che
ti fanno. Una ragazza, secondo Zelda, ha il diritto di aspettarsi dal marito
notturno soddisfacimento erotico, sicurezza, denaro, l'assicurazione, pellicce,
gioielli, serve e servitori, tendaggi, vestiti, cappelli, night club, country club,
automobili e teatri!
«Nessun uomo può soddisfare una donna, se lei non lo vuole» disse Herzog.
«Be', è la risposta che cercavi, no?»
Moses fece per parlare, ma sentì che stava per sbottare e per mettersi
un'altra volta stupidamente a gridare. Impallidì di nuovo e tenne la bocca
chiusa. Soffriva terribilmente. La pena era così acuta che ormai aveva
superato anche lo stadio in cui gli sarebbe piaciuto vedersi riconoscere una
particolare capacità di sofferenza, come altre volte. Restò seduto in silenzio e
udì al piano di sotto il rumore d'una centrifuga in funzione."