mercoledì 18 dicembre 2024

Il cambiamento dell’Innominato Estratto da Promessi sposi, 1840, cap. XXI Alessandro Manzoni,



Il cambiamento dell’Innominato
Estratto da
Promessi sposi, 1840, cap. XXI
Alessandro Manzoni
L'Innominato si sente improvvisamente fragile, debole,
vicino alla morte e impossibilitato a
frenare un destino implacabile e
imminente. Comincia a temere per la propria vita, non quella terrena, ma quella eterna. Sente su di sé la coscienza di un giudizio divino che non può non condannarlo per la sua esistenza scellerata e lo teme; teme il suo destino. In questo modo egli si affaccia a Dio che percepisce dentro di sé come un remoto ricordo, ma anche come una presenza reale. Dio c'è, quindi esiste anche la responsabilità individuale della propria vita.

«Tutto gli appariva cambiato: ciò che altre volte stimolava più fortemente i suoi desidèri, ora non aveva più nulla di desiderabile: la passione, come un cavallo divenuto tutt’a un tratto restìo per un’ombra, non voleva più andare avanti. Pensando all’imprese avviate e non finite, in vece d’animarsi al compimento, in vece d’irritarsi degli ostacoli (ché l’ira in quel momento gli sarebbe parsa soave), sentiva una tristezza, quasi uno spavento de’ passi già fatti. Il tempo gli s’affacciò davanti voto d’ogni intento, d’ogni occupazione, d’ogni volere, pieno soltanto di memorie intollerabili; tutte l’ore somiglianti a quella che gli passava così lenta, così pesante sul capo. Si schierava nella fantasia tutti i suoi malandrini, e non trovava da comandare a nessuno di loro una cosa che gl’importasse; anzi l’idea di rivederli, di trovarsi tra loro, era un nuovo peso, un’idea di schifo e d’impiccio. E se volle trovare un’occupazione per l’indomani, un’opera fattibile, dovette pensare che all’indomani poteva lasciare in libertà quella poverina.
“La libererò, sì; appena spunta il giorno, correrò da lei, e le dirò: andate, andate. La farò accompagnare… E la promessa? e l’impegno? e don Rodrigo?… Chi è don Rodrigo?”
A guisa di chi è colto da una interrogazione inaspettata e imbarazzante d’un superiore, l’innominato pensò subito a rispondere a questa che s’era fatta lui stesso, o piuttosto quel nuovo lui, che cresciuto terribilmente a un tratto, sorgeva come a giudicare l’antico.»