RICORDI. COSA DIMENTICHIAMO?
Estratto da “Pastorale Americana.”
Philip Roth
Dimentichiamo le cose che contano poco o quelle che contano troppo?..
[...] E poiché non dimentichiamo le cose solo perché non contano, ma le dimentichiamo anche perché contano troppo (perché ciascuno di noi ricorda e dimentica secondo uno schema labirintico che rappresenta un segno di riconoscimento non meno caratteristico di un’impronta digitale), non c’è da meravigliarsi se le schegge di realtà che una persona terrà in gran conto come parti della propria biografia potranno sembrare a qualcun altro, che, diciamo, ha per caso consumato diecimila cene allo stesso tavolo di cucina, una deliberata escursione nella mitomania.[...]
Il passato non si cancella fa parte di noi
Quel passato un giorno era il presente ed è stato scritto sulla pagina del libro della mia vita
E le pagine di quel libro non le strappo. Le conservo gelosamente nella mente, per sfogliarle e godere delle sensazioni che mi hanno dato e mi danno ancora.
Sappiamo che non siamo in grado di tornare indietro e cambiare ciò che è già accaduto, ma possiamo interagire con i nostri ricordi in modo produttivo. Ad esempio, per vedere la mia vita come una storia che ha avuto valore, non solo una cosa dopo l'altra.
Si tratta di affrontare la delusione contro l'integrità.
La delusione nasce dalla sensazione che la vita sia stata sprecata o vissuta nel modo sbagliato. L'integrità è un senso di pace e saggezza che la vita ha significato e coerenza, qualunque siano le scelte fatte.
I nostri ricordi sono tutti dentro di noi, siamo diventati ciò che siamo, anche grazie a quello che abbiamo vissuto.