sabato 9 dicembre 2017



RELATIVISMO
Gianfranco Giudice
Una discussione su fb 
9 dicembre 2015
PENSIERI. Si sente parlare e straparlare del relativismo dell'Occidente, del suo essere sinonimo di nichilismo, ovvero del non credere a nulla. Fine dei valori assoluti, secolarizzazione e scristianizzazione significherebbero che ognuno possa fare quello che vuole, senza più limite alcuno. Questa sarebbe la causa profonda che ci renderebbe estenuati ed impotenti di fronte al ritorno della fede assoluta, integrale, totalizzante dell'Islam, che arriva all'estremo del fanatismo. La fede assoluta darebbe un senso alla vita di giovani, alla ricerca di una identità e di una bussola con cui orientarsi nell'Occidente disincantato, che non offrirebbe più alcun punto di riferimento. Ma di quale relativismo si parla? Che cos'è il relativismo? Relativismo non significa affatto che non esista alcuna verità, ma che non esiste verità assoluta, unica e valida per sempre e tutti. Non significa affatto che ognuno possa fare il c...che vuole. Significa che la verità è storica, è un prodotto del tempo e cambia nello spazio, nelle situazioni concretamente determinate. La verità è per esempio ciò che è più utile al maggior numero di persone, è ogni volta il frutto di un accordo razionale, di una pratica individuale e collettiva. Uccidere se non per evitare di essere uccisi, procurare sofferenza gratuita, calpestare la dignità e i diritti universali e inalienabili dell'uomo, non sarà mai vero, giusto e buono per chi non crede nella verità assoluta, ma solo nella verità relativa. Verità relativa all'uomo che la vive, dunque soggetta al cambiamento, ma senza che cambi affatto l'umanità dell'uomo e il rispetto che questa pretende ovunque. Questa verità non è relativa, pur stando a fondamento di tante verità declinate relativamente.
Paola Rossi
W il relativismo che ci mette al riparo dal dogma, dal verbo assoluto, da ogni forma di fanatismo!
Ferrario Carlo
Una "religione" è sempre totalizzante, la "fede" no. Anche noi cristiani lungo i secoli ci siamo dati da fare nel fanatismo e nelle persecuzioni (eretici roghi, torture, scomuiche...)
Pietro Cazzaniga
Secondo me un conto è il problema"filosofico" e un altro il disagio "psicologico" e "sociale". Cercare cause spirituali anziché materiali è un esercizio che non mi convince. Il vero problema è che più gente vive senza fare nulla grazie alla nostra grande produttività significa sempre più gente che può (mi scuso anticipatamente per il termine ma non c'è sinonimo) farsi pippe mentali sul suo disagio di non far nulla. Ecco forse qui la filosofia cacciata da me dalla porta mi rientra dalla finestra... Avere "muscoli filosofici" allenati aiuterebbe questi spazi di pensiero a essere meno sterili e meglio indirizzati. E in questo senso il principio che ci voglia un pensiero forte non è così sciocca.
Gianfranco Giudice
Caro Pietro, certo il bisogno di filosofia...sto scrivendo un libretto sulla domanda di senso, un libretto semplice, non accademico, che spero il prossimo anno di pubblicare.
Roberto Devigili
Parlare di verità relativa è solo un gioco di parole per confondere le idee,infatti se una cosiddetta verità cambia,al punto anche di potersi trasformare nel suo opposto,ovvero la menzogna,credo si comprende bene che non esiste pressoché alcun rapporto tra la verità e la cosiddetta verità relativa.Si dice verità assoluta per distinguerla da quella relativa,ma una volta compreso che la verità relativa è un non senso,rimane solo la verità e aggiungere il termine assoluta a verità è inutile,un po' come aggiungere nero a nero.---Il relativista di solito relativizza tutto tranne se stesso.Il dogma non deve essere inteso come un macigno,un blocco di marmo,o qualcosa di pesante,rigido ed immobile,ma è più corretto intenderlo come un fato che illumina la via e l'orizzonte,in modo tale da orientarsi,questo è il dogma.---Alla fine comunque noto che relativizza l'assoluto e assolutizzi i tuoi principi e questo non mi sembra corretto,perché se non esiste verità,bisogna essere coerenti fino in fondo e negare tutto,anche la cosiddetta umanità dell'uomo,che in quanto tale può modificare nel tempo e nello spazio.Troppo comodo assolutizzare quello che vorremmo e negare il resto.
Gianfranco Giudice
Infatti io non relativizzo tutto, dico che esiste una verità relativa, in quanto verità, relativa all'irripetibile storico. La vita di ogni essere umano, per esempio, è un relativo, e nello stesso tempo è verità, la verità di una vita non sostituibile ad alcun'altra. Altro che non senso, la verità relativa è la sostanza stessa dell' esistenza.
Gianfranco Giudice
Addendum: coerentemente con quel che ho detto, aggiungere assoluta alla verità non è inutile, piuttosto è utile a negare la verità stessa, infatti verità assoluta per me è come dire non verità, essendo ogni verità relativa sempre ad un sistema di riferimento, ad un universo del discorso, ad alcuni postulati, ad un codice linguistico, ad un tempo e luogo ecc.