sabato 27 ottobre 2018


IL MONDO A 45 GIRI
Bruno Fasoli
Certo che lo ricordo il ballo della mattonella, quando il mondo dei sogni girava a 45giri. Le feste nelle case private... che tempi ragazzi. Dopo pranzo andava in scena la "vestizione", ma prima ci si sottoponeva al rito dello shampo. Phon a manetta e spazzolate vigorose a domare capelli inquieti: allora c'erano.
La camicia, rigorosamente bianca e stirata da mammina, che veniva indossata con la stessa gestualità del torero che veste il suo corpetto splendidamente ricamato. Le scarpe si tiravano a lucido e se c'era il sole, diventavano specchietti.
Non c'era la paghetta ai miei tempi, almeno per me, ma esisteva la cosiddetta "quota di sostentamento domenicale".
Facevamo la colletta per le sigarette: si acquistavano le Gitanes. Rigorosamente francesi, esprimevano contestazione. L'ostentare il pacchetto di sigarette nei film per la pubblicità, lo abbiamo
 inventato noi.
Finalmente si entrava nella stanza disco-music,  carrellata a 360° e subito la ricerca di un posto libero, possibilmente una poltrona.Da lì non mi schiodavo: mettevo in atto la tattica del fare tappezzeria. Preferivo essere invitato per una sorta di timidezza disastrosa e imbarazzante. C'era sempre una volontaria che adempiva al rito e mi ricordo la frase, solita, sempre uguale:
-ti ho notato, sai, non balli mai... provi con me?
E vai, era fatta!. Il buffet generalmente offriva improbabili biscotti e pizzette, a iosa.
L'alcool era rappresentato dal vermhut, liquido sbronzatico per eccellenza.Verso le venti o le ventuno, calava il sipario. Un saluto e ringraziamenti per chi ci aveva ospitati, e forse un appuntamento strappato all'ultimo istante, alla ragazza corteggiata. E poi via. Si tornava a casa contenti, sereni, con la gola devastata dal fumo francese mentre qualcuno maltrattava, con voce inquietante, "A salty dog" dei Procol Harum.