NOI CI LAVIAMO IN MARE
Ricordi tarantini (1)
Di Luisa Meloni
Cominciai, nel 1976, come insegnante alle elementari di Taranto. Vicino a Italsider era sorto un nuovo quartiere per le famiglie dei lavoratori. Non avevano costruito in tempo la scuola, così alcuni appartamenti diventarono scuole. Non c'era però il riscaldamento, non c'erano le lavagne. Allora operai Italsider ci portarono caloriferi a olio presi non si sa dove. Alle lavagne ci pensò l'amante della bidella, bidello anche lui, che di notte trafugò da un deposito di un'altra scuola le agognate lavagne. Noi insegnanti comprammo il gesso, penne, carta. Ah! Lo spirito di iniziativa!
In questo quartiere il Comune aveva assegnato delle case a famiglie disagiate che prima vivevano in specie di grotte come i "sassi". Erano contenti, ma non avevano l'orto, così alcuni nella vasca da bagno piantarono il prezzemolo. Io domandai come facessero a lavarsi. Mi risposero: "Signò, noi ci laviamo a mare". Aldo aveva 10 anni, ma frequentava la prima elementare. Aveva un solo vestito e quando la mamma lo lavava non poteva venire a scuola. Quel giorno, prima che le lezioni fossero terminate, uscì di casa in pigiama, si arrampicò sul davanzale della finestra della scuola perché volle salutarmi.Lo sgridai, ma mi sentii felice..