martedì 13 settembre 2022

INEFFABILE PARETE. Estratto da Alberto Savinio " Sorte dell'Europa", Milano, Adelphi, 1977



INEFFABILE PARETE
Estratto da Alberto Savinio " Sorte dell'Europa", 
Milano, Adelphi, 1977
[...]L'uomo guarda la vita e il suo animo si annegra. No. Non questo egli aspettava, non questo egli desiderava. L'uomo allora chiude gli occhi e comincia a pensare, ossia dimentica quello che ha veduto. Perché questo lavoro che l'uomo compie con la mente e chiama pensiero, non è se non un modo di staccarsi dalla vita e dimenticarla; ineffabile parete che l'uomo frappone tra sé e la vita, anche quando dice di guardare la vita in faccia e studiarla; come il filo dentro il quale il baco da seta si ravvolge; come l'inchiostro di cui la seppia si circonda, E tutta l'opera dell'uomo - dico l'opera, non il lavoro, ossia la parte più alta del lavoro e animata dallo << spirito >> - ha il fine di creare una Antivita, cioè a dire una vita concettuale che ciascuna condizione della vita naturale oppone a una condizione contraria: alla transitorietà la stabilità, alla mutabilità l'immutabilità, alla moriturità l'immortalismo.[...]



L'UOMO È NELLA VITA COME UN ELEMENTO ESTRANEO
Alberto Savinio, SORTE DELL'EUROPA, Milano, Adelphi, 1977,
[...] L'uomo è nella vita come un elemento estraneo. Come un sommergibile dentro il mare. Ogni contatto rammenta questa insanabile incompatibilità tra noi e la vita. L'uomo perciò provvede a sopprimere tra sé e la vita ogni contatto, a isolarsi; e come il sommergibile per andare dentro il mare si riveste di un impermeabile involucro di acciaio, così l'uomo per navigare nella vita si riveste d'involucri materiali e spirituali. I quali hanno un nome: si chiamano civiltà. Quanto più spesso l'involucro, tanto più progredita la civiltà. Un involucro perfettamente impermeabile darà una civiltà perfetta, da spegnere al tutto la voce degli asini che di laggiù continueranno ad ammonire: << Abbandonate ogni artificio! siate semplici! siate naturali! >>.[...]

L'UOMO TEME LE DISPERSIONI
Alberto Savinio, SORTE DELL'EUROPA, Milano, Adelphi, 1977.
"L'uomo ama raccogliersi e teme le dispersioni. E' da credere che il movimento rotatorio della terra operi anche sulla mente dell'uomo, e lo attiri verso un centro ideale di credenze e di cognizioni omogenee e sicure. Si spiega così la maggior fortuna, la straordinaria longevità di quelle organizzazioni che, come la cattolica, hanno forma circolare, carattere centralista, moto centripeto, forza di risucchio. Me ne duole per gli animi vaganti, per tutti coloro che, cominciando da me, amano l'amara dolcedine del romantico sentire, le sue deludenti illusioni, le seduzioni del dubbio, l'affascinante abbandono a una fantasia priva d'ogni credenza, d'ogni razionalismo, d'ogni attesa di compenso, d'ogni finalità.".